Nella casa di vetro

sabato, marzo 24, 2018

Spiritualità perduta


Psalm 61 - Phil Keaggy and a band called David
Hear my cry O God
Give heed to my prayer
from the ends of the earth
I call to Thee
when my heart is faint

Lead me to the rock
that is higher than I
for Thou hast been a refuge for me
and a tower of strenght
against the enemy

and let me dwell in Thy tent forever


Volevo scrivere un messaggio di come io senta il bisogno della spiritualità e di come questa, filtrata dalla religione, sia stata ignorata come se fosse un bisogno indotto più che proprio.
Non so se lo farò realmente.
La mia situazione è questa, ho finito di lavorare, sono tornato, ho parlato con i coinquilini per quanto non ne avessi voglia (è come se io debba la mia disponibilità alle persone, è più forte di me) e poi mi sono defilato in camera per continuare a pensare alla stessa persona.
Vorrei che mi leggessi, che mi ascoltassi, che sentissi la voglia di stare con me a scambiare l'affetto, so che nulla di questo accadrà e non so come trovare sostegno, conforto, cosa fare per sentirmi sollevato e mi trovo qui a scrivere, come se scrivere qualcosa di importante, di impegnato, di profondo possa alla fine ricompensarmi con l'oggetto del mio dolore, perché io in realtà non voglio smettere di soffrire fintanto che questa realtà rimarrà invariata.
E lo so che non sarà così, non posso chiamarti dato che non vuoi ascoltarmi e non solo passerò per quello non adatto a stare con te ma anche per quello che in realtà non ci teneva abbastanza da continuare a cercarti, quando l'unico motivo per cui ho smesso e che non voglio infastidirti, non voglio crearti ulteriore disagio. Io ti penso tutti i giorni, almeno per questo ne sarebbe valsa la pena.
È tremendo quello a cui sono destinato e non avrò nessun aiuto, nessun supporto.
È inutile ripetere "amami, ti prego amami", non avrò nessun risultato.

"Il senso della vita può stare dentro una carezza" e la mia vita continua a non aver nessun significato perché io non ho le tue carezze.




(non dovrei tradurla io, l'originale sarà in italiano o comunque in qualche sua progenitrice, ma l'originale, qual'è?)

Salmo 61 di Davide
Dio, ascolta il mio pianto
Presta attenzione alle mie preghiere
Dal punto più remoto della terra
Io ti sto chiamando
quando il mio cuore è debole

Portami verso la roccia
che è più alta di me
perché tu sei stato un rifugio per me
e una torre di forza
contro i nemici

E lasciami vivere nella tua tenda per sempre


Parafrasi (aiuto!):
Occorre qualcuno di superiore che possa ascoltare il mio dolore
Che possa accogliere le mie richieste
Perché nessuno può aiutarmi nello stato in cui mi trovo
E non ho la forza di affrontare ciò che mi fronteggia

Ho bisogno di un aiuto a superare questo ostacolo
troppo grosso per me
qualcosa cui pensiero mi faccia ritrovare sollievo dallo smarrimento
e un incoraggiamento
contro le avversità

(e ora la parte più difficile)
E che alla fine io possa vivere sempre in modo semplice, vicino ai sentimenti più primordiali, con rinnovata passione e un fervore mai attenuato dall'agio.


Mi dicevano che il cristianesimo è una religione "rivelata", non intesa come un qualcosa di realmente accaduto e raccontato, ma come un qualcosa di "velato due volte", e che è questa la condizione necessaria per poter veramente apprezzare i suoi racconti.
Cosa vuol dire? che forse davanti a finte presunzioni , all'apparenza di "realmente accaduto" si nascondono risposte a quesiti interiori in qualche modo antropomorfizzati.
Dio è solo quel terzo interlocutore inesistente che si rende disponibile ad ascoltare i pianti dell'uomo in assenza del secondo, una sorta di amico invisibile.
Detto questo credo di aver perso l'ispirazione, mi succede troppo facilmente che pensare e stendere i pensieri siano due azioni contrastanti.

Ora vado a dormire, domani mi aspetta un altra giornata di lavoro.