Nella casa di vetro

sabato, gennaio 05, 2019

Talvolta necessariamente enigmatico



Non credo di essere per mia natura una persona molto profonda. Tanta solitudine però mi ha reso pensieroso, dover occupare il mio tempo in qualche modo lasciandomi assorto con me stesso.
È indispensabile non compiere nessun altra attività mentre si cogita in modo che il dialogo interiore possa seguire un percorso compiuto, in modo che i passaggi e il loro perché siano bene evidenti.
Anche solo scrivere ci deconcentra, quando decido che lo voglio fare cerco prima di ricordare bene i punti principali anche se tendono a sfuggirmi ugualmente poi.
Quello che sto scrivendo ora è scaturito dal capire cosa rende un pensiero condiviso davvero unico, personale, speciale, interessante da essere ascoltato.
La sua elaborazione, il fatto che richieda tempo per essere generato, tempo che dobbiamo passare in uno stato inerme solo così giustificato. Non è importante non giungere a conclusioni ovvie, l'importante è che il suo corso sia stato impervio e pieno di riconsiderazioni, a volte non è importante neanche che sia finito ma solo che sia stato indicato per poi essere seguito insieme.
Quello che ci da la forza nel perseguire a pensare invece che arrendersi considerandolo tempo perso è poter osservare l'altra persona intenta nella stessa operazione dal comune scopo e attenta come noi verso di lei al nostro interesse.
Questo ne rinnova i presupposti ed è il motivo per cui, comunque rischiando di annoiare l'altro è bene non fermarsi nel mostrare il proprio interesse e preoccupazione, mostrare di essere vivi comunque e concentrati, coinvolti nel problema comune.
Io voglio continuare a creare dei paesaggi fertili, pronti per essere disegnati da chi ne avrà interesse, per farlo devo soffermarmi ogni volta ad osservarli ed essere incomprensibile in quei momenti ma toccante e toccabile poi.


Audience - Harlequin

Through the green May morning came a lonely man
Wearing diamond covered garments and a slapstick in his hand
And the new day dawning brought a wistful smile
To the face of the Harlequin

Was it rain or tears that smudged his painted face
As he wandered where the breezes took him on from place to place
And the strain of years behind his wistful smile
Lined the face of the Harlequin

The laughter of the King and Queen
Of every country he had seen
The laughter ringing in his ears like thunder

The genius of his comic mime
So in demand so long a time
Now suddenly surpassed by those much younger


Arlecchino

Attraverso il verde mattino di maggio venne un uomo solo
Indossando un vestito di diamanti e una spatola nella sua mano
E l'albeggiare del nuovo giorno ha portato un sorriso malinconico
Sulla faccia di Arlecchino

La pioggia o i sogni hanno sbavato la sua faccia dipinta
Mentre si domandava dove le brezze l'avessero portato da un posto all'altro
E la fatica degli anni dietro il suo sorriso malinconico
Ha segnato la faccia di Arlecchino

Le risa del re e della regina
Di ogni paese che lui aveva visto
Le risa risuonavano nelle sue orecchie come una tempesta

Il genio delle sue comiche mime
Così richiesto per tanto tempo
Ora improvvisamente sorpassato da chi di più giovane