Nella casa di vetro

giovedì, luglio 09, 2020

pensieri solo apparentemente sconnessi

Prendiamoci solo un momento di raccoglimento.
A volte per ottenere davvero dell'onestà bisogna parlare con chi non ha più niente da perdere.
Mi accorgo che tanta confusione nella mia mente dovrebbe essere un suolo fertile per la creatività ma allo stesso tempo vorrei fare chiarezza e smetterla di vagare senza nessuna destinazione.
Salgo sul mio letto e mi stupisco come tanta infamiliarità mi sia familiare, io non sono vostro, voi non siete miei, eppure conviviamo.
Mi è stato detto di non essere abbastanza spirituale, ora vi dico, di tutte le accise che ho ricevuto questa è quella più bizzarra.
1) come fate a conoscere il mio spirito a tal punto da poterlo descrivere?
2) qual'è il metro di paragone, qual'è l'unità di misura?
3) proprio io? Se non è lo spirito a farmi sentire tanto disadattato nei tempi moderni, fra le persone che mi circondano, potrà mai essere la superficialità?
Non lo so', hai letto qualcosa e hai detto che non è importante, ora non lo è rimanendo nel presupposto di non volerti contrariare, da questo punto di vista davvero non lo è, io con te desidero essere confacente, ma non è importante davvero quello che descrive come mi sono sentito in passato? Non è importante che ti abbia lasciato entrare anche al rischio che non ti piacessero gli arazzi? O forse era quello a cui ti riferivi e devo essere davvero felice che non ti piacciano.
Già non è importante, nulla lo è, solo cosa scegliamo lo sia, e tu sei importante per me, in mezzo a tutta questa confusione in cui non riesco a capire riesco comunque a distinguerti nella massa. Non è importante se dici che non lo sia, per me la cosa portante è che tu esca illesa dal pregiudizio e che ti lasci avvicinare in modo da poter sentire il mio cuore prima di poterlo giudicare.
Notte mio fiore.