Nella casa di vetro

sabato, dicembre 19, 2020

Ma qahte è già morto



Ha combattuto contro la sua estinzione sperando che un giorno avrebbe potuto contrastare la sua disfatta e comunque ogni giorno un pezzo di lui andava perso.

Era arrivato a non riconoscersi più tale era il suo stato di alienazione, così adulterata la sua essenza.

Il disprezzo per quello che lo allietava lo aveva spinto a chiedersi il perché di quello che faceva fino a non trovarci più senso alcuno e non per questo trovandone di più in tutto il resto.

Avrebbe dovuto cambiare ma non ci riusciva, cambiare paradigma per ritrovare lo scopo nelle proprie azioni era probabilmente una causa persa, una battaglia persa in partenza perché non avendo motivo di perseguire le stesse azioni che gli erano spontanee non avrebbe trovato una motivazione in quelle che invece gli erano artificiali.

Tutto questo nella ricerca, non è riuscito a risparmiarsi ma lui è già morto.

Questo piccolo particolare da cui lui aveva sempre cercato di prendere le distanze, non c'è più niente di vivo a cui lui potrebbe ambire in se stesso.

E allora l'unico spazio che gli rimane è la metamorfosi, il mucchio di azioni vuote si è rivelato per quello che era, azioni senza senso in mancanza della presenza spirituale, perché così sono tutte le azioni, non c'è ne è una più nobile di un'altra semplicemente per propria natura.

Allora tutto quello che Qahte non riusciva ad adempiere non era meno merda del resto, poiché anch'esso era perso nel principio, tutto quello che lo ha distrutto e vanificato i suoi sforzi si è rivelato per quello che era, usato non per più nobili principi.

È Qahte non può che essere nella posizione di doverlo comprendere perché può ora agire solo come un essere già morto, cioè come qualcuno che non può più sperare di salvarsi.

E allora Qahte non conserverà più se stesso e non conserverà più gli altri nelle loro pretese di giustizia perché egli ha capito che non c'è niente di giusto che contempli la distruzione dell'altro io.

Qahte offrirà se stesso alla nuova metamorfosi, non più ragione, non più concretezza e sostanza, egli non renderà più conto a nessuno, ci sarà solo spirito e non la giustizia.

Nessun baratto, non può essere imposto niente a qualcuno che è già morto, nessun ricatto, tu sei lo spirito, agisci solo perché vuoi farlo e non per compiacere nessuno.

Non più veleno nascosto dietro false morali, non più pretese di giudicare come banale quello cui non ci si sforza di capire cercando di riconoscere la realtà altrui, non più disconoscimento.

Le ambizioni che hanno cercato di sostituirsi alle tue non erano meglio ma anzi sono peggio per la loro stessa ipocrisia di considerarsi migliori, in un completo "disrispetto" dell'umiltà.

Fanculo al perché, tu sei quello che fai e fai quello che ti senti. Così si chiude la questione, se qualcuno lo ritiene sbagliato deve bruciare all'inferno con tutta la sua vanità.