Nella casa di vetro

giovedì, aprile 05, 2018

Perché vuoi che ti dimentichi?
Chi ha deciso che quello che abbiamo provato non è abbastanza bello da non meritare di essere fluito?
E cosa devo aspettare di migliore?

Domande che non avranno risposta ad affermazioni che si pronunciano per dare un senso a quello che non lo ha.

È stupido voler rimuovere il significato dalla propria vita perché si è persa una singola cosa, è ovvio che ci sarà dell'altro in seguito, ma chi sceglie quanto sia importante per noi una cosa? se è stato cosi facile declassarne il valore, in quale momento potrò decidere che questa non sia stata "abbastanza" (per cosa?) importante e continuare a pensare che ce ne saranno altre più importanti in futuro?. Se mi riesce così facile essere ingrato, in futuro non ci sarà niente di meglio di quello che c'è già stato in precedenza.

Le persone cominciano a guardami con sguardo interrogativo, non riesco più a nascondere il mio stato emotivo, mi sembra di vivere da tempo immemore in uno stato di semi senzienza privo della capacità di rendermi conto della ragione che mi obbliga alla prigionia, come se la mia realtà sia invariabilmente questa, come una bolla di sapone dentro una bolla di sapone, come se subire percosse sia diventato naturale e sopportabile, qualcosa che mi è dovuto perché così è.

Ed è inutile che continuo a pensare che chi non vuole non merita, perché anche meritando non avrò mai.


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Mi sono addormentato mentre scrivevo, devo aver dormito un ora credo, e nel frattempo ero metà nel sogno e metà vigile, chissà perché quello stato mi piace così tanto, forse perché durante il sogno riesco ad illudermi di essere fuori.

Ad ogni modo, sono ancora in bilico, senza una risposta e questo è uno dei post più vuoti che abbia mai scritto.
Ma va bene così, questo blog è nato perché io potessi essere me stesso e descrivere il mio stato emotivo, non è nient'altro, ne una vetrina dove elogiare me stesso, né uno spazio di stampo tecnico.
Solo sensazioni e pensieri e così deve rimanere.