Nella casa di vetro

martedì, febbraio 09, 2021

la mia vita è terribile

 


 

Ho impostato la sveglia per le nove e mezzo di domani mattina e sono andato a dormire alle 21, e sono già sveglio... perché ci si chiederebbe?

Solo rimanendo nell'immediato presente, la persona che amavo mi ha lasciato e ora sta disperatamente cercando un modo carino di farmi prendere la cosa che io sia diventato un errore vivente ai suoi occhi.

Mi ha lasciato in concomitanza con la mia seconda operazione alla gamba che è il risultato di anni di negligenza dei medici (che mi dicevano che io non avevo niente se non problemi psicosomatici) culminando con la prima operazione che mi ha portato all'artrosi, la negligenza del primo chirurgo nel non farmi una visita di controllo per vedere l'esito della sua operazione invece di dirmi che era normale che mi facesse male mi ha portato a non poter lavorare, e poi a lavorare con l'artrosi alla gamba facendo il corriere in bici come lavoro nella speranza di poter migliorare un problema che non era muscolare... tutto questo durante una pandemia con delle aziende che in un modo o nell'altro mi hanno creato dei problemi.

Ma prima di aver la seconda operazione ho dovuto cambiare tre case nel bel mezzo della pandemia. La prima perché avevo un coinquilino che due per tre mi metteva le mani addosso e che spacciava, la seconda perché le persone che avevano detto di volermi avere in casa volevano che pagassi un secondo affitto in più per le spese di cibo comune e pretendevano che io vivessi come un reietto in casa (anche se la casa era una famiglia) e la successiva perché la persona era talmente dispotica che ogni giorno trovava un pretesto per offendermi e trattarmi male anche mentendo pur di avere ragione.

Nel frattempo ho cambiato casa un'altra volta anche se era il momento più buio della mia vita, quella ragazza mi aveva ridato uno scopo per vivere, ma lei ha cominciato ogni giorno a deteriorare il nostro rapporto in preda a delle aspettative che la rendevano continuamente nervosa e incapace di non portare ogni cosa a critiche sprezzanti e litigi. Mi ha mollato sempre in circostanze in cui davvero non si poteva più affermare di poter avere speranze di fiducia nei suoi confronti ma per questioni dello stesso orgoglio che non le permetteva di essere ragionevole ha mantenuto i contatti perché non poteva accettare probabilmente il rimorso di vedermi distrutto da tutte le cose che mi sono capitate, in fondo ci amavamo e c'è lo eravamo detti...

In più dopo tutto questo il proprietario dell'ultima casa ha deciso di sfrattarmi, ho pagato sempre tutto in tempo, ho sopportato che mi rubasse i soldi delle tasse che pagavo doppie perché erano incluse le tasse per il riscaldamento che però lui teneva spento e nel frattempo mi ricattava dicendo che dovevo tenere tutti i giorni il riscaldamento acceso a mie spese (90 euro di elettricità al mese) controllando la temperatura in casa con dei termometri wireless nascosti in casa. Io non mi opponevo perché sapevo che sennò mi avrebbe cacciato durante la convalescenza e avrei dovuto cercare casa in un mese e trasferirmi, cosa impossibile quando puoi camminare solo con le stampelle, lui poteva farlo perché la sua condizione affittuaria ricade nell'unica eccezione dove è possibile sfrattare in tronco in un mese, in tutte le altre si è normalmente protetti per tre anni. E io resistevo alle angherie di una casa umida piena di muffa alle pareti perché sapevo di dovermi riprendere ma lui mi ha sfrattato lo stesso da un giorno all'altro dicendomi che ha venduto casa per negare la possibilità di chiedere qualche mese in più pur non volendomi dare il contatto del nuovo acquirente...

Se si potrebbe pensare che questa sia una tragedia allora devo ancora aggiungere quello che è successo in questi giorni.

Oggi avevo un appuntamento con un associazione per senzatetto che mi avevano detto che il massimo aiuto che potevano darmi era aiutarmi nella ricerca della casa, ma questa mattina me l'hanno negato. Non sono buono neanche come senzatetto. Poi sono andato a dare una copia del certificato medico al mio datore di lavoro, una copia perché glielo avevo già dato ma devono averlo perso perché dicevano di non averlo. Poi sono stato dall'avvocato che seraficamente mi ha detto che anche se ho ragione perché il padrone di casa non poteva estorcermi il denaro delle tasse e costringermi anche a pagare il riscaldamento a mie spese, io non mi sono lamentato (e in realtà l'ho fatto ma mi è stato sconsigliato proprio per il rischio di essere sfrattato in un mese), e inoltre non posso fare niente fino a quando entro 15 giorno dallo sfratto lui non mi ha ridato la cauzione. Ma nel frattempo senza soldi dovrei pagare la cauzione di un'altra ipotetica casa... E mi ha detto che se provo a dimostrarlo alla corte difficilmente potrebbe essere accettato anche se ho le prove e le affermazioni inconfutabili scritte del padrone di casa, ma che anzi rischierei di dover pagare tutte le spese della macchina giudiziaria, anche se ho ragione...

E nel frattempo che cerco di assecondare la mia ex-consorte che per mettersi la coscienza in pace vuole aiutarmi a trovare un aiuto psicologico perché "mi vede senza energie". Bene il dottore cui siamo andati insieme non mi risponde più, proprio come fanno i bambini, non è neanche capace a prendere il telefono e dirmi di non volermi avere in terapia, semplicemente non risponde e non richiama. 

E se vi dicessi che le cose coinvolte sono ancora di più ma non c'è la faccio neanche più a elencarle? Se vi dicessi che scrivo perché non ho nessuno a cui chiedere aiuto e non so più cosa fare? Se vi dicessi che penso che l'unica soluzione che possa darmi un po' di giustizia nel senso di fare aprire gli occhi per qualche attimo alle persone intorno che mi trattano come se fossi una persona capricciosa sarebbe quella di uccidermi dentro questa casa? Quando mi verranno riconosciuti i miei problemi e mi verrà restituito un po' di aiuto per affrontarli invece che trattarmi come se fossi io il problema e lasciarmi senza nessuna speranza?

Che alternativa ho oltre a terminare la mia vita? L'unica cosa che mi tiene alla larga da questo è la paura di farlo ma io sono al limite, non c'è più nessuna ragione logica per rimanere in vita, solo la paura di morire.

Spero vivamente di trovare il coraggio dato che un miracolo che mi salvi adesso non ce proprio più, è solo una lenta agonia aspettando che mi buttino in mezzo ad una strada, anche se ho sempre cercato di fare tutto il possibile per non avere ne creare problemi agli altri. Adesso devo solo morire.


E scrivo nella speranza che, quando sarò finalmente morto, se mi va bene prima che gli altri mi abbiano ridotto ad un guscio vuoto, qualcuno proverà a scavare per capire come mai una persona che offriva ancora qualche sorriso e comprensione avesse deciso di togliersi la vita. E forse scoprirà che la mia vita era impossibile, anche se io tentavo ancora di rimanere in piedi. E poi dovrà farsene una ragione e continuare la sua triste esistenza forse avendo capito, osservandosi, che una vita senza problemi è impossibile da realizzare ma che, osservandomi, una vita senza affetto e compassione è impossibile da vivere.