Nella casa di vetro

mercoledì, maggio 02, 2018

Vorrei non essere in me stesso ora, sono combattuto quasi in modo indescrivibile.
Da un lato voglio essere ancora buono, voglio ancora fare del bene.
Da un altro vorrei avere la forza di reagire anche a costo di fare del male.
Poi penso che anche a reagire otterrei risultati che non cerco, i campi in cui potrei ottenere miglioramenti non mi attirano.
Poi divento fatalista e penso che sia giusto che io faccia una brutta fine dato che non ho niente da meritare.
Poi penso a quanto sia doloroso vivere così.
E poi ripenso al cinismo delle persone, penso che io non riuscirei a ottenere quello che voglio a qualunque costo.
E poi mi rivedo solo, chiuso dentro una stanza, desideroso di rapporti intensi eppure fermo perché impossibilitato a ottenerli nella realtà -di cui mi circondo-
E poi ripenso a quante false occasioni mi capitano, a quanto tetro è il destino che mi spetterebbe se mi concedessi a quei pochi posti che mi reclamano.
E ripenso alle delusioni, alle delusioni che causo a me stesso e che gli altri mi causano, forse perché sono troppo esigente o forse perché mi aspetto la cosa sbagliata dalle persone sbagliate.
Eppure nella realtà io cerco, non è affatto vero che non provo a socializzare, non sono una persona magnetica ma ogni volta cerco comunque di fare la cosa giusta verso gli altri, e niente, sono ancora qua da solo.
Riesco ancora a stare male per cose stupide come falsi sorrisi, è un dolore più sopito, come qualcosa che batte su una parte di me indolenzita piuttosto che inaspettatamente per la prima volta, ma lo sento ancora.
Abbasso ancora lo sguardo pensando a quello che mi tocca, sapendo che gli altri pensano che io non sia consapevole.
Mi sono detto che ciò che devo allenare non è il fisico ma il carattere, ed è proprio quello che adesso non riesco ad allenare perché ho perso la voglia di vivere.
Se solo foste nei miei panni, un attimo, non per augurarvi delle disgrazie, ma solo per capire quale vuoto incolmabile ho dentro, solo per permettervi e concedermi la possibilità che anche voi vogliate colmarli, perché di certo non potreste più ignorare che esista una realtà simile.

Non vi odio, con la mente vi cerco sempre, tutti i giorni, non faccio altro, ma ho paura di aver sorpassato il limite.
Sono andato via dal posto che mi ha generato e la mia aura mi ha seguito, in qualche modo, riesco ad essere ancora solo, anche fra i soli.

No, questo messaggio non mi ha consolato.