Come on and levitate
Astral Architecture - Gleb Kolyadin
Ring the bell once more she said
Come inside, come escape the rain
Here the halls are in love, we've wed
Dream the lines, come erase the pain
Into the corridor we glide
Never a worry in our head
Pulling the silver cord behind
Enter in reverence
Here the walls carry blood, she said
Be our heart, lubricate the veins
Stay the course, its umbilical,
It’s the structure of man
The fabric of space in our frame
Here, we are the body of light as we walk
Reach the top of the stairs, she said
Leave the floor, come levitate
Do the halls still hear my footsteps fall
On the boards? on the planes?
Come on and levitate
Pull me up though the air
To that secret, hidden floor
Here, we are the body of light as we walk
Here we are the tissue of life in these walls
Here, between the rafters I reside as before
I'm still there…
Architettura Astrale
Suona il campanello ancora una volta, lei disse
Vieni dentro, rifugiati/sfuggi/ritirati/evadi/sottraiti alla pioggia
Queste sale sono innamorante, ci siamo sposate
Sogna le linee, vieni a cancellare il dolore
Dentro il corridoio noi scivoliamo
Mai una preoccupazione nelle nostre teste
Porta dietro il cordone d'argento
Entra in riverenza
Questi muri trasportano sangue, lei disse
Sono il nostro cuore, lubrifica le vene
Mantieni il corso, il suo ombelicale (centro)
È la struttura dell'uomo
La fabbrica dello spazio nel nostro scheletro
Qui, noi siamo il corpo di luce quando camminiamo
Raggiungi la fine delle scale, lei disse
Lascia il pavimento, comincia a levitare
La stanza continua a sentire i miei passi ricadere
sulle assi? sui piani?
Vieni e levita
Tirami su dentro l'aria
Verso questo segreto, camera nascosta
Qui, noi siamo il corpo di luce quando camminiamo
Qui noi siamo il tessuto della vita in questi muri
Qui, fra le travi io risiedo come prima
Io sono ancora qui
stato emotivo
Quello che c'è oltre di se
Chiamami ancora
vieni con me via dalla tristezza
qui amiamoci insieme
sogniamo il nostro avvenire, dimentichiamo il dolore
Procediamo senza nessuna preoccupazione
lasciamo indietro la nostra mortalità
poniamoci con estrema umiltà e fascino
Qui è dove vengono i nostri interessi
Siamo passionali, facciamo scorrere le nostre pulsioni
non perdiamo/smarriamo il cammino, la nostra ragione
perché di questo siamo fatti
e così sviluppiamo il nostro mondo interiore
Quando siamo insieme siamo positivi
Raggiungiamo le nostre
smettiamo di avere i piedi per terra
non rimaniamo attaccati a ciò che ci condiziona
andiamo oltre
Tirami dentro il tuo viaggio
dentro il tuo io nascosto
Quando siamo insieme siamo positivi
È in questo modo che riusciamo a vivere
E qui che io mi sono fermato
Io sono ancora li...
1 Comments:
Dove sono? dove mi trovo?
Ho le vertigini, mi a addormento e risveglio in pochi secondi e dimentico cosa c'è attorno a me.
Questo è un non-luogo.
Lo stato di confine dove non mi trovo, dove non ci sono.
Metafisico?
Non volevo neanche scriverlo, chiudo gli occhi, entro nel sogno, li riapro, scrivo, mi accorgo di essere ancora tangibile.
Mi sto sottraendo a qualcosa, sto vacillando.
Sto ancora cercando qualcosa.
Non riesco a capire.
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