Nella casa di vetro

mercoledì, aprile 18, 2018

Oggi mi hai chiesto come sto, quando ho sentito la notifica di un messaggio, la prima cosa che ho pensato e che fossi stata tu a scrivermi, ovviamente ero sicuro che non fosse così, eppure mi sbagliavo e quando ho visto il tuo nome mi è venuto un sussulto.
Poi ho letto il messaggio e ti ho detto "bene", in realtà ti volevo dire che non passa un giorno in cui non pensi a te, ma se te l'avessi detto come l'avresti presa?

Il giorno delle insalate viventi

Penso a te quando compro l'insalata? ma io penso a te quando faccio ogni cosa, quando lavoro, quando faccio sport, quando vedo una ragazza che mi sorride oppure una coppia felice, quando vado (ancora per poco) al corso di tedesco, quando ripenso all'informatica, quando vado a dormire, appena mi sveglio, quando penso alle cose che avevamo in comune (anche senza saperlo, si ho guardato anche il tuo sito).



E poi mi hai anche detto quello che sei a fare, non voglio darti pensieri, voglio che tu sia felice, soprattutto in questi giorni e che tu possa costruire tanti bei ricordi.
Si i ricordi, quanti ricordi, se ci penso mi viene da piangere, non voglio cancellarli, ma non può essere più lo stesso per me lì, non riuscirei a trovare conforto, negli sguardi delle altre persone vedrei sempre il tuo pur non potendolo afferrare.
Si piangere, questo è il mio segreto.




Non ero alla tua altezza e probabilmente non ti ho dato stimoli, mi odio per non essere riuscito a tenerti con me, sono un incapace.
Penso che questa canzone me l'avresti dedicata più che volentieri, se le cose fossero andate bene: