Nella casa di vetro

domenica, febbraio 17, 2019

L'attitudine del gregario

O del comprimario.
Mi pareva di aver già parlato di questa cosa e ho ricercato queste parole sul blog ma senza successo. Probabilmente prima ne ho parlato in altri termini.
Ogni tanto credo che ci siano dei concetti dentro di noi che una volta maturati diamo per scontato, o almeno è quello che spero (e cioè non dover ripensare ogni volta alla ragione delle mie azioni ma computandole comunque giuste e in riga con il mio pensiero generale).
Fatto questo preambolo, penso che ci siano molte più attività potenzialmente interessanti per noi di quelle che scegliamo di compiere spesso (razionalmente o meno).
E cosa secondaria ma non meno importante è che ci sono alcuni effetti collaterali in quello che facciamo non direttamente o strettamente collegati all'attivita praticata.
Ad esempio può non importarmi il procedimento di torrefazione del caffè non essendone io un bevitore ma avere l'occasione di recepirlo ugualmente potrebbe risularmi comunque interessante, sia per questione di conoscenza generale ma anche perché nel procedimento potrei avere l'occasione di conoscere chi me lo spiega oppure capire le connessioni, i parallelismi con altre discipline. Potrei addirittura apprendere qualcosa di diverso dagli specifici manierismi adottati riapplicabile in altro modo.
E qui arriva il desiderio di partecipare a cose che non mi coinvolgono direttamente in apparenza ma, anche senza che successivamente si rivelino davvero interessanti per me da farmi desiderare di dedicargli esclusivamente del mio tempo in privato, avere l'opportunità di poter giovare di questi eventuali effetti collaterali.
Ed è per questo che spesso rispondo anche dove non ho molti argomenti da tirare in ballo, prrché la compartecipazione è per me già da solo un motivo sufficiente a convincermi di intraprendere un'azione.
Detto questo, alla prossima ricerca sul mio blog ci sarà un tassello del puzzle in più da ritrovare.