Nella casa di vetro

sabato, febbraio 09, 2019

Vi odio



E neanche questa sera ho dormito per la preoccupazione.
In questi giorni ho iniziato dei nuovi percorsi ma come al solito ci deve essere qualcosa che rovina la mia serenità e mi rende impossibile procedere tranquillamente.
Cosa voglio scrivere? quello che sento delle persone.
Alla fine io odio lo spirito di sopravvivenza.
È quella cosa che ci rende individualisti e che genera gli scontri in cui qualcuno deve per forza soccombere.
Mi piacerebbe sempre poter avviare un discorso diverso con le persone, trovare quel rapporto "meglio che sopravviva tu che io" ma è un suicidio quando tratti con persone "normali".
E non ha neanche senso parlare di suicidio vero e proprio, perché questo pone fine alle sofferenze, invece no, è solo un modo per sottoporsi ulteriormente all'egoismo degli altri, sapere che di volta in volta si assumerà una posizione impari che ci costringerà a fare più sforzi per mantenere anche gli altri con le proprie fatiche, perché ci sono delle cose che vanno fatte per sostentare la vita e le persone per indole preferiscono non essere loro a doverle fare, quello che fanno i più furbi è farle fare agli altri.
Ed è così sempre, doversi sentire insinuati perché si sa che chi si ha di fronte è solamente interessanto ad agevolare la propria posizione anche a nostro discapito.
E questo è il paradigma della vita, qualcosa che mangia qualcos'altro per estendere la sua esistenza il più possibile anche se questa esistenza avrà comunque una fine.
Sgomitare per non ottenere comunque nulla alla fine.
Non c'è scampo perché se il nostro scopo è sopravvivere, da mortali alla fine moriremo.
Se il nostro scopo invece fosse quello di far sopravvivere gli altri, in fondo qualcosa otterremmo perché qualcuno grazie a noi alla fine ci sopravviverebbe, avremmo la consapevolezza che la nostra vita non sia fine a se stessa, che non sia nulla di fronte all'amore che potremmo provare, anche se temporaneo.
E invece no, dobbiamo essere gettati nella mischia a perdere gradualmente le nostre coscienze, le nostre motivazioni, ed è questo che forse ci piace dei bambini, loro non sono meglio di noi ma hanno perso meno coscienza per un fattore tempo.
A voi che ho provato ad amare, mi piacerebbe che sappiate che ci ho provato veramente, al di fuori del mio egoismo e della mia mortalità ma che si è tutto esaurito tristemente quando ho capito che per me non c'era spazio, che il vostro sguardo non sarebbe stato compassionevole verso di me.
Io sono uno di quelli che alla fine cadrà non per vecchiaia ma per stenti, dovrebbe dispiacermi ma se penso a quanto è brutta questa esistenza, quanto e priva di spirito (quello vero, non quello che punta solamente ad un miglioramento personale)...
Quanto sono diventate rigide le mie parole? quanto sono poco poetiche? quanta miscredenza e poca speranza sono rimaste? è incredibile, dopo tutto quello che mi è successo la cosa che più mi importa e che mi piacerrebbe poter rinfacciare a qualcuno la pochezza di questa vita, avere la possibilità di poter fronteggiare un colpevole della cattività in cui siamo costretti a vivere e poterlo battere in qualche modo.
Ogni volta che sento di non poter soddisfare i bisogni di qualcuno che non ha l'arroganza di pretenderne il loro soddisfacimento, mi sento deluso perché so che questa insoddisfazione lo porterà a maggior egoismo, e non posso condividere questa sensazione con nessuno perché nessuno è così platonico da dispiacersi dell'ineluttabilità del creato, così terreni, così materialisti, così concreti, così pronti a rovinare i nostri sogni.
Vi odio perché volete a tutti i costi che vi assomigli, che scappi per difendermi, che attacchi per non soccombere, che pretenda di essere compiaciuto per qualche sorta di illeggittimo diritto di prelazione.
Vi odio, vi odio con tutto il cuore.