Nella casa di vetro

lunedì, giugno 24, 2019

Tre



Un'altra volta ancora, ma che cosa è che si accanisce così contro di me? Perché non capite, perché anche se provo a spiegarlo sembra che siate stupidi a qualsiasi cosa io vi dica? Non voglio le vostre scuse, non me ne faccio niente, voglio che capiate perché, anche se il mio cuore è straziato da questo, io cerco di mantenere un comportamento corretto, perché voglio vedere che ci sia animosità anche dentro di voi, voglio che desideriate di essere partecipi quanto me, e invece leggo solo carestia, voglia di ponderare se è meglio l'abbandono al rischio di provare qualcosa che forse è sconosciuto, forse non esiste, ma che forse non vale la pena non tentare.
Cosa mi chiedete, che io sappia esattamente come vadano le cose?, IO NON LO SO, SONO UN POVERO UMANO. Voglio che le cose vadano bene, desidero che ci sia del bene fra di noi, aborro lo scontro perché può solo distruggere le fatiche per giungere alla comprensione reciproca ma contemporaneamente mi sento devastato, mi sento piccolo, insignificante, non abbastanza forte per superare tutte queste avversità. Ho bisogno del vostro, ho bisogno del tuo supporto, voglio piangere, correre fino alla luna e gettarmi giù. Ti ho detto che sono io che devo aspettare, è vero ma considera che io non posso, non ho più le forze per questo dopo essere stato provato per anni, giornalmente, deriso, approfittato, maltrattato, sottovalutato. Sono una persona anche io, potete pensare che io sia stupido o quello che volete, i miei sentimenti sono almeno forti quanto quelli di ogni altro individuo, tanto la gioia quanto il dolore.
E poi incontri quelle persone che si professano sagge, dicono di conoscerti, di sapere quello che hai passato, che è la stessa cosa di quando erano giovani loro, salvo poi minimizzare tutte le tue sensazioni, tutti i tuoi desideri, ridere come se fosse tutto uno scherzo, chiederti di abortire le tue speranze perché "gli dispiace" ma niente è come la tua mente ideale spera. FANCULO, SIETE COSÌ SAGGI E NON VI RENDETE CONTO DI STARMI CHIEDENDO DI ABBANDONARE QUELLO CHE MI TIENE IN VITA, MI CHIEDETE DI SCRIVERE LA MIA DICHIARAZIONE DI MORTE, sorprendetevi se non riuscite a capire perché smetto di essere simpatico nei vostri confronti, eppure pensavo che foste saggi. Non so più che fare, non lo so.