Nella casa di vetro

mercoledì, luglio 22, 2020

sfuggire al solipsismo

Qualcosa mi frulla in testa. Se la coscienza del mondo esterno è per noi di natura soggettiva, per giunta creata dalla nostra stessa coscienza mi viene da dire che:
1) una coscienza che genera il mondo esterno per noi non è una coscienza a cui si possa fare affidamento perché fallisce nel suo intento di fornirci una esperienza individuale dato che crea quello che gli serve e non quello che non potrebbe creare

2) potendolo fare perché dovrebbe creare una realtà parallela? Qual è il risultato dall'essere circondato solo da se stessi? Perché dovrebbe offrirci una illusione del mondo esterno se ci occorresse solo il mondo interiore, perchê dovrebbe ingamarci?