Nella casa di vetro

lunedì, aprile 30, 2007

Semplici riflessioni

Tanto per cominciare mi sembra di capire cosa voglia dire riflesso e visto che è di questo che voglio parlare mi piacerebbe esporlo (così da dovergli dare una forma per quanto anche questo potrebbe essere fuorviante, ma non divaghiamo).
Riflettere, riflesso? una cosa che compie un azione simile è uno specchio, cosa rifletterebbe uno specchio in una situazione di vuoto assoluto? sarebbe anch'esso vuoto pure se c'è non si può dimostrarlo almeno visivamente.
Apparte che in questi miei post potrebbe sembrare che io stia tentando proprio questo, di fare vedere uno specchio dove c'è mancanza di luce, ed è folle (contando che nello specchio ci si dovrebbe poi anche specchiare).
Allora se noi fossimo gli specchi per riflettere dovremmo avere un soggetto che ci è davanti, e la luce di per se dovrebbe essere la possibilità di far avvenire questa cosa che allo specchio non dovrebbe importare ne dovrebbe essere possibile percepire, mi viene pensare che le cose esistono perchè è dato che ci siano come è ovvio che non ci sarebbero se mancasse loro l'ambiente adatto. Ma il buio esiste però! se si è impossibilitati a fare qualcosa per cui si è nati, l'ambiente adatto può mancare anche successivamente (anche se forse sarebbe meglio dargli una valenza totale più che temporanea).
Ora perchè chiamare il pensiero anche riflessione? oddio non è che siano termini perfettamente uguali (secondo me il pensiero è tutto ciò che ci viene in mente, il riflesso forse è un azione più premeditata e precisata,predetta) anche se nel mio profondo li tratto come similitudini (in fin dei conti in una hai solo il termine, l'obbiettivo già prefissato ma le azioni sono identiche), secondo me il fatto di usare questo sinonimo è perché noi siamo come specchi, riflettiamo quello che ci è dato e lo modifichiamo di conseguenza (come noi stessi siamo modificati da quello che abbiamo precedentemente riflesso, le capacità decisionali, il fatto di poter intervenire e comunque qualcosa di influenzato).

Perchè fare questi ragionamenti, mi verrebbe da dire, sono uno specchio che volete? mi tocca altrimenti non esisterei. Ma perchè proprio queste? Perchè forse è un periodo buio e voglio capire perchè non riesco a riflettere come voglio, come voglio forse è come devo, come devo forse è come ci si aspetta che io rifletta al di là del giusto.
In realtà credo che ci siano pochi bisogni basilari che se mancano è già abbastanza per farci dibattere anche a caso (ma meglio se nella direzione giusta anche se credo che mediamente non è così, troppe cose fuorvianti ci sono proposte).
E allora cominci a dimenarti e cerchi nella ragione un punto visivo, non importa che tu sia in pieno giorno se credi di non esserlo.
Questa come un altra ragione si pone davanti alla mia affezionata analisi, sono sempre stato attirato dalle futilità perchè in esse non c'è aspettativa e non perchè siano più belle delle cose importanti (è piuttosto vero il contrario invece).
Mi sono posto il problema di capire perché si dice riflessione perchè mi sono chiesto se questa in realtà mitiga i dubbi, apre le vedute, forse non è così.
Si può credere in qualsiasi cosa non vuol dire che questa sia esatta, anche se ci sono credo alcune verità che sono inconfutabili. E' di queste che si dovrebbe fare principio per semplificare a giustificare la vita.
Mi ritrovo spesso in parti che non sò se è giusto come sto interpretando, mi dico che averne il dubbio è già qualcosa, ma basta? Lo scopo di capire è fare che le cose ci vadano meglio, se ci vanno meglio sono migliori ma fino a che punto? Io capisco quale è un comportamento idoneo, lo adotto perchè così facendo mi dò consenso e aumento la capacità di capire (credo che così proceda il cervello umano, se si dimostra di avere ragione allora con gratitudine migliora i propri sforzi) e cosa succede se mi trovo difronte a qualcuno che invece si sta comportanto malamente secondo me?
Qui c'è un blocco!
La ragione mi dice, ti adatti cercando di fare la cosa che più si avvicina ad un comportamento giusto (in base al tuo obiettivo) perchè così facendo aumenti la tua comprensione, ma cosa mi dice che la mia riflessione di quel momento sia giusta? se è influenzata da qualcosa che non lo è? Cosa mi dice che il mio stato attuale sia garante di un buon giudizio? A questo punto perchè scegliere un comportamento che magari mi costa lavoro (cioè qualcosa che faccio fuori dalla mia voglia) quando non sò se questo è davvero la cosa più giusta?
Come faccio inoltre a sapere che quello che credo mi sia stato proposto in maniera errata lo sia davvero per constatazioni non sbagliate?
tutto questo toglie molta importanza all'utilità effettiva, diretta del giudicare.
Toglie importanza perchè la probabilità di sbagliare è troppo alta. Cominci col costruirti il tuo castello e la prima torre cade giù al primo soffio di vento.
Eppure non riesco a stare zitto, non riesco a negare alla realtà quelli che sono i miei pensieri, non dico (facciamo finta di niente, ne coglierò il meglio), è molto più probabile che non me ne accorga! ma se lo faccio, se credo che qualcosa non quadri non riesco ad ammazzare la coscienza. Oppure ci riesco ma non voglio, non voglio che questo diventi il mio modo di operare. Le cose mi vanno troppo male non posso permettermi di negare la realtà ai miei occhi, non vedo strade ma non voglio per questo rendermi cieco e negarmi la possibilità di vederne in un futuro.

E' per questo che prima di tutti ognuno di noi ma proprio io devo smentirmi! proprio così' non mentirmi, o togliere le menzogne, spogliarmi.

Il ladro non può capire che sta rubando se ci gira intorno, se lo nasconde, se invece per ipotesi dopo aver rubato va dalle persone che conosce e dice, questi li ho rubati cosi e cosi allora è costretto ad adoperarsi per correggere quello che ha fatto. Non può tirarsi indietro. E' una versione meschina dell'uomo EPPURE VOGLIO VEDERE CHI NEGA CHE NON VIVIAMO IN UN MONDO CHE E' ANDATO A MERDA OGNI SECONDO DI PIU'. Se non fosse così saremmo già in paradiso.
E' per questo che non mi piace la chiesa, come puoi pretendere che qualcuno ti creda se non gli spieghi perchè? lo spirito non è essere allocchi è aver voglia di compiere azioni che anche se ci pesano pensiamo siano giuste. Perchè fare diventare delle azioni buone semplici riti? perchè se non sai quello che stai facendo per te è un rito! Poi è normale che sia tutto una facciata, che la chiesa sia un qualcosa di falso.
Non bisogna negare la realtà alle cose, per quanto lo scopo possa essere giusto io non sarò mai motivato nel farle! ancora peggio è dare un altro motivo per sopperire a questa mancanza (il paradiso), motivo diverso? azioni diverse! e poi è normale, cazzo io faccio del bene per meritarmi del bene mica perchè magari sò che tutto ciò che faccio è tutto quello che sta ricevendo qualcun'altro! e non è arricchirsi. Chiudo questa parentesi religiosa.

Non esiste pensierò che può rinquorarci di star facendo la cosa giusta, l'unico modo che si ha per non sbagliare è rendere sempre più possibile chiare e trasparenti le nostre intenzioni, quello che pensiamo, le situazioni si risolveranno in automatico (anche se non mi sembra giusto che magari lo facciano solo da un lato...).
Inoltre forse difronte alla più brada schiettezza non si può evitare a lungo di rispondere (o riflettere!).
PER QUESTE RAGIONI CONTINUO A TENERER QUESTO BLOG, NELLA SPERANZA CHE MI VENGA IL CORAGGIO DI PARLARE DEI MIEI PROBLEMI. DEVO, DEVO FARLO.
Per oggi ho concluso qui, non mi sento ancora pronto, fra poco andrò ad usufruire della mia droga giornaliera per sfuggire a quelli che sono i miei veri perchè, andrò dinuovo a conformarmi sempre più lontano dalla meta e forse ormai perso.

giovedì, aprile 05, 2007

La solitudine

Se non si conosce compagnia non si può desiderarla.
Se non si conosce la solitudine si può desiderarla.
La solitudine dipende dalla compagnia e non può prescinderne.

martedì, aprile 03, 2007

L'uomo bicentenario

Le persone combattono per principi che riguardano svariate materie divincolate dalla loro umanità. In conformità con quello che ottengono (l'ipotetico prodotto) sono felici di questo. E la loro felicità è tutto quello che conta.