Nella casa di vetro

giovedì, aprile 07, 2011

La tragedia del tremila

Siamo assoggettati ad una sorta di autonomia condivisa, dove nessuno è in grado di rimettersi all'altro con mutua e risoluta fiducia.
Il problema io lo identifico più alle circostanze che alle persone, questo bisogno di concrete e tangibili verifiche che col tempo ha portato alla regolamentazione dei rapporti, alla standardizzazione dei comportamenti ed ad una richiesta di una innaturale sicurezza.
Il sentimento di appartenenza che di conseguenza si disgrega insieme ad una scala di valori che non si sa se nemmeno può essere in qualche modo riscritta.
E alla fine ci si ferma ad osservare il dissolversi di ogni speranza nel caos delle quotidiane ricorrenze, sempre uguali e sempre così vuote di significato.
Rimarremo solo freddi accessori delle meccaniche di sopravvivenza, spersonificati dell'animo umano.