Nella casa di vetro

giovedì, ottobre 24, 2013

Non ho più un letto


Che sensazione strana accorgersi della naturalità con cui ci si adatta ad un luogo sconosciuto dal momento che si riesce a mettere in atto le stesse, solite abitudini.

      - Il luogo che ci descrive, nelle nostre teste -


È possibile perdere un istinto? definitivamente si, ci ho pensato oggi.
Nel pensiero comune l'istinto è rappresentato come qualcosa di inestirpabile in noi, che insito ci condiziona ad ogni decisione, comportamento, presa di posizione.
Riflettere per assoluti però è un mezzo comodo alla semplificazione del flusso dei pensieri.
Credo che l'istinto possa essere una sorta di imprinting, conformazione, un marchio lasciatoci dalla nostra capacità di adattamento e sopravvivenza.
Contemplo quindi l'istinto come una conseguenza di una causa ed immagino che nell'illusione restituita dalla nostra così forte immersione nella società risieda l'imprescindibilità che gli affibbiamo.

È quindi possibile perdere un istinto nella stessa misura che si ha nel non acquisirlo, come tutti gli istinti che non abbiamo fatto nostri.

E poi diciamocela tutta, una maschera può permanere sul nostro volto ma anche essere tolta e chi rimarrebbe dietro di essa?