Nella casa di vetro

domenica, maggio 28, 2017

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Ho perso tante persone nel corso dei miei peregrinamenti, talvolta mi sono accorto che queste perdite stavano per avvenire nel mentre.
In questi casi non so mai come comportarmi, non è da me cambiare atteggiamento per rinvigorire l'interesse nel rapporto, non che non sia capace di farlo ma mi suonerebbe come artificioso e ingannevole. Non posso essere neanche esplicito perché trasmettere l'insicurezza non farebbe altro che velocizzare il distacco, e poi mi è capitato davvero di rado vedere qualcuno onestamente interessato ai miei interessi.
Tutto quello che posso fare è lasciare andare, come ho sempre fatto, lasciare che siano gli altri a decidere perché oppormi ai loro interessi non sarebbe accolto come quello che ci si aspetterebbe da una persona confacente nei loro confronti.
Eppure dopo tutta questa mia remissività almeno una cosa mi piacerebbe, che ci fosse onestà, che te lo dicessero chiaramente invece che ammansire i toni, salvare le apparenze e alla fine sparire col maltolto.
Sono stufo, nessuno mi deve niente e questo è lampante, ma non sono un essere perfetto, non perché niente mi sia dovuto è scritto che tutto devo tollerare.
Dovrò tolleralo comunque ma oramai dissimulo a fatica l'insofferenza.