Nella casa di vetro

venerdì, giugno 28, 2019

Potrebbero mai gli umani sognare di pecore viventi?

 
«We Are the Borg. You Will be Assimilated. Resistance is futile.»


È come se tu cercassi per forza qualcosa di sbagliato in me.
Ti chiedo di vederci ma è quasi impossibile.
Smetto di scriverti quando smetti di rispondermi, non ti chiedo di dedicarmi tempo per scrivere, non ti chiedo di salutarmi prima di smettere di scrivermi.
Cerco di rispondere al mio meglio, ammetto di poter sbagliare, cerco di capire i miei errori, cerco di non assumere comportamenti aggressivi, cerco di non darti ragione senza dirti davvero quello che penso.
Non reagisco quando il mio comportamento viene comparato ad uno stereotipo, ammetto che quello che sto per dire potrebbe essere considerato sbagliato e lo dico per far capire che ne sono a conoscenza ma voglio trasmettere ugualmente quello che sento sbagliato che sia (mi metto a nudo), cerco di dirti che cerco di capire quello che dici anche se il mezzo utilizzato è solo del testo.
Cerco di farti capire il mio stato emotivo, cerco di farti capire che non mi piacciono le chiusure e le prese di posizione, cerco di dirti che mi piacerebbe provare ogni volta più empatia di quella che già provo per te.
Penso che ti vorrei dire tutte queste cose ma alla fine rinuncio, rinuncio a dirtele perché andrei ad alimetare la sensazione di contrariazione che attualmente circola nell'aria ed otterrei un risultato avverso a quello desiderato.
E così facendo alimento l'incomprensione, perché nella mia povera stupida testa, che potrei dire "da uomo" se conoscessi anche com'è essere donna, e che quindi non posso affermare, ho la pessima idea di credere che se una cosa non viene capita bene basta provare solo un'altra volta spiegarla in modo diverso e perché penso che capire bene una cosa non dovrebbe generare rabbia dato che il nostro stato naturale e condizione sine qua non dovrebbe essere pacifica.
E cedo il passo, cedo il passo perché mi hai intimato che vuoi dismettere la discussione in questo momento e che quindi oltre poter avere da ridire o meno sul contenuto del mio messaggio potrai dire che ho completamente ignorato il tuo volere di rimanere in silenzio e questo non potrò controbatterlo.
Perché se il principio è lo scontro e non l'unione non potrò mai giustificare il tentativo di cambiare rotta perché mancheranno i presupposti per giustificarlo, come posso dimostrare che sia meglio parlarle se l'intenzione è quella di cessare la discussione? se si desidera qualcosa di diametralmente opposto a quello che ci viene proposto non potremmo mai prenderlo in considerazione.
Non trovo un'esempio abbastanza forte diverso da: se a tutti i costi desidero amare una persona non ci sarà nessuno a potermi convincere che sarebbe meglio se non lo desiderassi.
È spontanea la mia intenzione di trovare la comprensione anche in una condizione avversa solamente perché vorrei che ci capissimo?
Dimmi, dimmi perché tu senti che il mio comportamento sia così dissimile dalla naturalezza che dovrebbe contraddistinguere la risposta ad un attacco, dimmi dimmi perché debba sembrare così estraneo vedere che qualcuno possa provare a resistere all'impulso di distruzione, dimmi dimmi se l'umanità è solo qualcosa di istintivo, dimmi dimmi se volessi che ti rispondessi male per capire che puoi fidarti di me e continua a dirmi che tutto questo ha senso per la dottrina dei contrari.



Piccola digressione, perché questo video e perché questo titolo?
Fanno parte di un testo che avevo iniziato a scrivere ieri ma che ho poi perduto, il segno di (oh quale) opera incompiuta.
Volevo scrivere di come le persone effettuino delle deumanizzazioni verso gli altri per poter giustificare il loro operato. Possono queste persone ricominciare a credere che ci sia qualcosa di ingenuamente se stesso?
Oppure il nostro destino è quello di continuare a meccanizzarci?

lunedì, giugno 24, 2019

Tre



Un'altra volta ancora, ma che cosa è che si accanisce così contro di me? Perché non capite, perché anche se provo a spiegarlo sembra che siate stupidi a qualsiasi cosa io vi dica? Non voglio le vostre scuse, non me ne faccio niente, voglio che capiate perché, anche se il mio cuore è straziato da questo, io cerco di mantenere un comportamento corretto, perché voglio vedere che ci sia animosità anche dentro di voi, voglio che desideriate di essere partecipi quanto me, e invece leggo solo carestia, voglia di ponderare se è meglio l'abbandono al rischio di provare qualcosa che forse è sconosciuto, forse non esiste, ma che forse non vale la pena non tentare.
Cosa mi chiedete, che io sappia esattamente come vadano le cose?, IO NON LO SO, SONO UN POVERO UMANO. Voglio che le cose vadano bene, desidero che ci sia del bene fra di noi, aborro lo scontro perché può solo distruggere le fatiche per giungere alla comprensione reciproca ma contemporaneamente mi sento devastato, mi sento piccolo, insignificante, non abbastanza forte per superare tutte queste avversità. Ho bisogno del vostro, ho bisogno del tuo supporto, voglio piangere, correre fino alla luna e gettarmi giù. Ti ho detto che sono io che devo aspettare, è vero ma considera che io non posso, non ho più le forze per questo dopo essere stato provato per anni, giornalmente, deriso, approfittato, maltrattato, sottovalutato. Sono una persona anche io, potete pensare che io sia stupido o quello che volete, i miei sentimenti sono almeno forti quanto quelli di ogni altro individuo, tanto la gioia quanto il dolore.
E poi incontri quelle persone che si professano sagge, dicono di conoscerti, di sapere quello che hai passato, che è la stessa cosa di quando erano giovani loro, salvo poi minimizzare tutte le tue sensazioni, tutti i tuoi desideri, ridere come se fosse tutto uno scherzo, chiederti di abortire le tue speranze perché "gli dispiace" ma niente è come la tua mente ideale spera. FANCULO, SIETE COSÌ SAGGI E NON VI RENDETE CONTO DI STARMI CHIEDENDO DI ABBANDONARE QUELLO CHE MI TIENE IN VITA, MI CHIEDETE DI SCRIVERE LA MIA DICHIARAZIONE DI MORTE, sorprendetevi se non riuscite a capire perché smetto di essere simpatico nei vostri confronti, eppure pensavo che foste saggi. Non so più che fare, non lo so.

mercoledì, giugno 12, 2019

Tornare al proprio posto

Forse dovrei una spiegazione agli altri, ma forse la dovrei più a me stesso, perché quello che in teoria sarebbe potuto sembrare un comportamento preso all'improvviso su due piedi in realtà era qualcosa di premeditato, pensato, immaginato un migliaio di volte nella mia testa ed è stato un comportamento che prima di tutti non ha rispettato me, perché così volevo.
Credete davvero sia così cattivo?


E invece avete una persona davanti che, per quanto consapevole di essere spacciata, sogna ancora ogni tanto di non dover dipendere dal rancore, di poter essere spensierata, di non dover malamente brutalizzare le vostre aspettative.
Sfortunatamente devo giocare contro di me, perché vedi C. , io sapevo che eri tornata, e sapevo che ci saremmo reincontrati e ti avevo visto da più lontano di quello che ho lasciato sembrare.
E vedi C., avrei voluto fermarmi e parlarti e lo stavo per fare, ma anche quello era lasciare che fuoriuscisse me stesso in una condizione a me non avversa.
Ma è tanto ovvio, è così evidente che io devo scontrarmi con qualsiasi realtà esistente per poter essere me stesso.
Perché io sono stupido, perché io non voglio lasciare la mia ingenuità, perché io devo colpirmi forte per sapere di poter ancora ascoltare il mio dolore.
Così come striature delle lame sulla pelle di un autolesionista, ti ho lasciato vedere quello che avresti voluto, quella persona che hai fatto bene ad allontanare.
Rimorso per la cattiveria non lo si può provare, è vero che io devo ascoltare più con il cuore? cosa vi aspettereste mai da me?



sabato, giugno 08, 2019

Congestione

A volte le sensazioni fluiscono libere e sento davvero quello che dovrei sentire e mi sento solo, spaurito, e mi chiedo perché sono qui, quale è la mia motivazione. Tutti in effetti siamo soli e in ultima istanza non abbiamo che noi stessi e il nostro cammino ma mi guardo intorno e mi chiedo perché? io sono stato sempre solo e ho incontrato persone che in qualche modo hanno accettato di condividere parte del loro cammino con me ma solo per un periodo limitato e fintanto che il caso ci ha diretti nella stessa direzione, ma non ho mai incontrato nessuno che abbia deciso di legare le nostre strade ed è quello che veramente mi manca, sapere che non sarò da solo a dover intraprenderele decisioni e che non sarà solamente per me che dovrò ragionare per il futuro.
Mi sento come un esemplare raro di una specie evoluta che si sia disadattato alle evoluzioni da essa conquistate/conseguite e che per questo non trovi quello che per altri esemplari è scontato.
Questa "evoluzione" che per me significa essere in grado di vivere all'interno di una società con una posizione funzionale in essa ma totalmente privi di legami affettivi, di continuare a vivere come individui separati senza alcun problema, per me questo è realmente impossibile.
Eppure il risultato di essere "idonei" a questa richiesta porta queste persone ad ottenere qualcosa anche dall'unione con altri individui, ma la maggiorparte di volte giusto perché l'unione fa la forza e non perché ci sia un desiderio irresistibile di smetterla di ragionare solamente per se stessi.
Ed è qui il paradosso, vedo persone unite e totalmente distaccate fra di loro o giusto attaccate per quanto "debba" sembrare, e vedo me che non riesco a creare quelle connessioni forti, indistricabili, interdipendenti di cui ho estremamente bisogno.
Sembra che sia troppo palese in me questa ricerca, che io lo mostri troppo e per effetto dell'attrazione dei contrari, io allontani le persone perché è troppo incredibile che io dimostri così palesemnte il mio bisogno della loro presenza, questo li spaventi e li porti a dubitare di me e a temermi.
Fatalmente le persone che riescono a rimanermi vicino sono quelle che in qualche modo possono mantenere le loro distanze, e mi viene da pensarea D. ultimamente conosciuta.
Eppure D. mi ha capito e nei limiti della nostra distanza in qualche modo ha capito che faccio sul serio, che sono davvero così desideroso di trovare delle connessioni e che cerco di essere buono per questo.
C'è chi ha frainteso totalmente come G. che oramai interpreta qualsiasi cosa dico, la più stupida oppure quella più oggettivamente e palesemente detta per rendere più amichevole il nostro ambiente, come negativa, come adottata per giungere a qualche oscuro, egoistico ed opportunistico scopo (e ok, come negare che la voglia di avere persone vicino sia egoistica? ma che c'è di male? per cosa siamo fatti mi chiedo?).
E poi c'è P. che attualmente è il raggio di sole che riesce a scaldare il mio cuore quando possiamo vederci.
Ogni volta che ci vediamo vorrei abbracciarla per sempre e non smettere mai ma ho paura che non volendo/potendo accettare questa mia volontà anche lei alla fine decida di andare via.
E ogni volta mi trovo così con lei, a condividere il tempo cercando e sforzandomi di non essere troppo affettuoso perché ho paura di perderla pur volendo mischiare le nostre due esistenze e mi sento in colpa quando sono tornato a casa chiedendomi se ho fatto bene ad abbracciarla una volta di troppo perché ho sempre paura che poi lei voglia fuggire.
È la situazione in cui da soli ci si nega i nostri bisogni per paura di non poterli realizzare, è un paradosso, ci si nega la cura per paura di non potersi curare, l'acqua per paura di morir di sete.
Questa è una condizione di contraddizione, contrariazione, estraneazione, disadattamento in cui io non posso vivere e si protrae a lungo, nella mia memoria riesco a ricordare solo persone che alla fine hanno scelto di allontanarsi da me e dal mio bisogno di dare e ricevere affetto.
Sono sicuro che se queste persone non avessero paura di confessare le loro ragioni, sicuramente ne avrebbero avute per spiegare il loro comportamento ma credo anche, con la fedeltà di un estremista religioso, che queste persone dentro di loro sanno che non c'era realmente un motivo tranne quello del dubbio che ci fosse qualcosa di sbagliato ma a loro sconosciuto, e che in realtà non possono incolparmene, non ci sono reali motivazioni oltre il vostro presentimento.
Questo non mi rende felice ma mi intristisce ancora di più perché mi dice che non c'è niente che io possa fare direttamente collegato con la mia naturalezza, libero da maschere, che non mi porti ad essere frainteso come se ci debba per forza essere ogni volta un fine diverso da quello che vogliamo comunicare.
Quando sarò mai parte delle intenzioni vere di qualcuno? perché sono costretto a vivere in questo abisso di tristezza e a non poter scrutare oltre questa coltre impenetrabile alla ricerca del sole di cui ho tanto bisogno? comincio ad aver paura che mi sentirò spaesato se mai riuscirò a fuoriuscire da questa situazione per vivere all'esterno.
Credo che a volte ci si riscopre credenti proprio per questa ragione, perché non si può credere che tutto quello che abbiamo attorno sia quello che ci aspetta, abbiamo bisogno di credere che ci sarà più avanti, prima possibile, qualcosa di migliore per noi e con questo pensiero continuiamo a trascinarci, ma in qualche modo riusciamo ad impersonare, rappresentare lo stesso inferno anche per gli altri.

Accendo una luce per illudermi che sia ancora notte, consumo pietanze dolci per confondere l'amarezza.

Basta per oggi.

lunedì, giugno 03, 2019

Madhouse



Madhouse - Hoelderlin
Was it yesterday, or was it last year?
Did it really happen, or was it only a dream?

I was visiting a couple of old friends
And having some pretty strange experiences

The house was old and handsome, set in a garden
And when you opened the door, you stumbled over the fixed gaze of an old woman
She ceaselessly stroked her cat and shattered on and on, on and on...
That was the young girl Brunhilde, she once was gentle
She can go up in smoke now if she wants
As well as making a couple of other pretty tricks with you
Her friend he was a first rate juggler

Shrill cries from above, as if one screamed:
"I'm freaking out, I want out of here
Out of this madhouse!"

And in the next room, there is a general
He tells you about his soft worms he breeds
And when one of them escapes, his eyes grow cramp and narrow
Then he screams: "Company charge, every man to his horse!"

Shrill cries from above, as if one screamed:
"I'm freaking out, I want out of here
Out of this madhouse!"

And staggering down the stairs, it takes my breath away
To see black smoke bursts from Brunhilde's room
Two dwarfish fellows laugh themselves to death
And the old woman with the angry gaze trips me right out of my mind

Now I live here too - I can't get out
And now I live here too - I can't get out
Out of this madhouse


Manicomio
È stato ieri, o è stato un anno fa?
È davvero accaduto o è stato solo un sogno?

Stavo visitando un paio di vecchi amici
Ed ho avuto delle esperienze strane

La casa era vecchia e accogliente, immersa in un giardino
E quando aprivi la porta, inciampavi dietro lo sguardo fisso di una vecchia donna
Lei accarezzava incessantemente il suo gatto e lo scuoteva ancora e ancora...
E quella era la giovane Brunilde, una volta era gentile
Ora può andare in fumo se vuole
Come anche farti un altro paio di trucchi
Il suo amico era un giocoliere di prima classe

Pianti striduli da sopra, come se qualcuno gridasse:
"Sto impazzendo, voglio uscire fuori da qui
Fuori da questo manicomio!"

E nella stanza successiva c'è il generale
Lui ti racconta dei soffici vermi che alleva
E quando uno di loro scappa i suoi occhi palpitano e si restringono
E quindi strilla: "Paga la compagnia, ogni uomo al suo cavallo!"

Pianti striduli da sopra, come se qualcuno gridasse:
"Sto impazzendo, voglio uscire fuori da qui
Fuori da questo manicomio!"
E scendendo le scale mi toglie il fiato
Vedere fumo nero uscire dalla stanza di Brunilde
Due piccoli nani se la ridono a morte
E la vecchia donna con lo sguardo irato mi manda fuori di senno

Adesso anche io vivo qui - non posso uscire
E anche io adesso vivo qui - non posso uscire
fuori da questo manicomio.

domenica, giugno 02, 2019

Due minuti, prima di dormire quei pochi attimi.
Pensavo, per voler dire qualcosa di nuovo è necessario voler dire qualcosa di nuovo?
No, è necessario solo voler comunicare quello che realmente sentiamo, potrei essere cinico e dire che "è così raro sentire la liberazione di un interiorità che potrebbe essere solo qualcosa di nuovo", ma la verità è che penso ci sia qualcosa di speciale quando si cerca di far fluire il nostro io, qualcosa che supera la semplice realizzazione e sfocia nell'esplorazione, nella ricerca di qualcosa di nuovo che possa aiutare a vederci sotto altri aspetti.
E questo diventa un bisogno intrinseco che ci spinge a focalizzare tutte le nostre energie sul suo raggiungimento, quello che fa eccellere i nostri sforzi è sempre una materia inconscia.

sabato, giugno 01, 2019

Due



Awaiting Man - King Crimson
I come back, come back
You see my return
My returning face is smiling
Smile of a waiting man

I be home soon soon soon
Soon cry on your shoulder
Your shoulder against my burning tears
Tears of a waiting man

One two three four one two three
I wait every moment
I wait, wait for my chance
I wait for my friend to say
Hello, you waiting man
Feel no fret feel no fret feel no fret
You can wait and feel no fret
And so I wait so I wait so I wait so I wait

I return face is smiling
Be home soon cry on your shoulder
Tears of a waiting man
Every moment wait for my chance
My friend say hello feel no fret
You can wait and I wait and I wait
And home I am


Uomo in attesa
Sono tornato, tornato
Puoi vedere il mio ritorno
Il mio volto di ritorno è sorridente
Il sorriso di un uomo in attesa

Sarò a casa subito subito subito
Presto piangerò sulla tua spalla
La tua spalla rivolta contro i miei sogni ardenti
I sogni di un uomo in attesa

Uno due tre quattro un due tre
Aspetto ogni momento
Aspetto, aspetto per la mia occasione
Aspetto il mio amico per dire
Ciao, tu uomo in attesa
Non spazientirti non spazientirti non spazientirti
Puoi aspettare e non spazientirti
E così aspetto, io aspetto, io aspetto, io aspetto

Io ritorno col volto sorridente
Sarò presto a casa piangerò sulla tua spalla
I sogni di un uomo in attesa
Ogni momento aspetto la mia occasione
Saluto il mio amico non spazientirti
Tu puoi aspettare e io aspetto ed aspetto
E a casa io sono