Nella casa di vetro

giovedì, luglio 20, 2017

Cercasi destinazione




 Sembra una festa, uno di quegli avvenimenti pieno di giovani che ultimamente sono diventati tanto popolari.
Ricordo con me un solo conoscente, tale M. , però è abbastanza sottintesa la presenza di anche altri accompagnatori.
Nel marasma delle persone M. trova un insolito manufatto, il modellino di un aeroplano lungo più o meno 60 cm per tutta la fusoliera.
Quello che rende particolare questo manufatto è la sua fattura, intagliato tutto da un singolo blocco di pietra grigia.
Appena lo vedo provo un sentimento di avidità nei confronti dell'oggetto ma per questione di correttezza contengo il desiderio di sottrarlo dalle mani di M. che lo ha trovato abbandonato in terra.
Risaliti sulla via principale attraverso una rampa di scale però una signora, vedendo l'oggetto trasportato nelle mani di M. lo rimprovera perché quello appartiene alla città.
In tutta risposta M. per far contenta la signora lo rigetta al piano di sotto.
A quel punto io, non sentendomi più legato al rispetto per la proprietà di M. e di certo non essendolo per quello dello della città, in tutta fretta sgattaiolo via tornando alla ricerca di quel monile.
Ne incontro diversi potenzialmente esso durante la strada ma differiscono tutti nei materiali, alcuni di latta, altri di plastica, ma nessuno quello che cercavo.
Alla fine lo trovo in mezzo alla spazzatura e lo raccolgo, di fretta torno indietro per raggiungere i miei accompagnatori.
Ma come al solito mi accorgo di averli perduti, non è una cosa che mi sorprende più nemmeno in sogno.
Durante la strada di ritorno in cui spero di rincontrarli mi accorgo dagli atteggiamenti delle persone ancora presenti che si è fatto decisamente tardi per la festa anche se è ancora il crepuscolo.
I ragazzi rimanenti sono tutti intenti a cercare una posizione comoda che gli consenta di riposare alla meno peggio. I loro trucchi sono rovinati, i loro costumi sgualciti, dietro di essi solo dei ragazzi stanchi.
Mentre cammino frettolosamente la mia attenzione cade su una ragazza che anch'essa è occupata ad aggiustarsi su una sedia con gli occhi socchiusi, ma che lo è da sola.
E in quel momento penso, penso che anche nella miseria quello che fa la differenza è non essere soli,
E mentre mi apprestavo verso la mia destinazione illusoria stavo valutando se invece non fosse meglio fermarmi.
Ma. come richiamato dalla mia lampante idea, ecco apparire il consorte della ragazza per raggiungerla con passo svelto e sicuro.
Distolgo lo sguardo. Neanche quella realtà è lì per me.
Continuo a camminare verso l'ignoto rassicurandomi di avere una meta e poi mi sveglio.