Nella casa di vetro

giovedì, luglio 25, 2019

In exile from you

Simply forgive me, I consider everything that has happened as the unavoidable predestination of my entity, the irradiation of my astral body, a funest aura hanging over my head.
But I can't accept your loss, I can't continue to proceed quietly as if nothing had happened, as if I hadn't lost a piece of my heart.
There are so many things that we said to each other and so many things that I placed in you.
Know that you were the only reason I kept working in that ugly village and that it all exploded when you were taken away from me.
And now I want to leave one last tangible sign of how everything ended, of how the circle closed beyond your awareness, how an unobserved tragedy was consumed.
What hurts me is knowing that you could understand but that you had no reason to do it.
Part of me will continue to cry about what happened, even if nobody cares and even if nothing can be done to heal this loss.






16:40, 24 luglio 2019:
Poiché so che non leggerai ti scrivo una cosa e non la traduco nemmeno dato che non è importante.
Voglio prendermi questa libertà perché so che non posso più sbagliare, quando sai che non c'è nessuno che osserva le tue azioni allora agisci solo per diletto (ricordi il film io sono leggenda?)
Prendi questo messaggio come una piccola confessione.
Ti ho voluto molto bene ma le cose si sono rovinate così, inspiegabilmente per me (anche se posso immaginare tu abbia avuto le tue ragioni), confesso che mi ero un po' innamorato di te ma sapevo che i nostri universi erano troppo diversi per sperare in qualcosa di più importante di un'amicizia.
In questi periodi e sempre di più mi rendo conto come sia diventato difficile per me mantenere le persone vicine, oramai praticamente qualsiasi rapporto mi sembra irreale, lontano e irrealizzabile.
Vorrei davvero scappare ma non so dove andare, che posto raggiungere per sentirmi meglio, quale luogo è finalmente privo di ostilità e incomprensioni.
Durante la vita tutti noi cerchiamo di dosare con parsimonia i nostri interventi perché sappiamo di non essere una fonte inesauribile di energie e quindi abbiamo bisogno di focalizzare noi stessi in quello che è più significativo ed effettivo per noi, in più dubitiamo degli altri perché non possiamo dire con certezza se le loro intenzioni sono quelle che sembrano.
E sono consapevole di quanto sia difficile immaginare gli altri altrettanto reali quanto sentiamo di esserlo noi stessi, perché non siamo in grado di percepirli allo stesso modo. Anzi è difficile anche capire noi stessi perché ci serve un metro di paragone per compararci ma questo lo desumiamo appunto dall'esterno dove ci è difficile reperire informazioni certe.
E in tutta questa questione mi rendo conto che inversamente alla mie possibilità, il mio bisogno di stare con le altre persone cresce a dismisura perché mi sembra di non poter comprendere più quello che ho attorno e neanche me stesso per via della solitudine.
Eppure quando ho dei rapporti con le altre persone li sento distanti, mi sento come se non sono realmente coinvolto nelle loro questioni, nelle loro intenzioni, nei loro piani, come se tutti avessero l'intenzione di mentirmi e di omettere le verità perchè riconoscono i miei limiti d'indipendenza e sanno di poter manipolare facilmente la situazione, in sostanza in balia dei capricci altrui.
Più sporadicamente mi sento come ti sentivi tu nei miei confronti, cioè ho paura di offrire troppa partecipazzione perchè non so se mi piacerebbe il luogo che raggiungerei concedendo tanta disponibilità ad una persona.
Mi piacerebbe dire alla fine che è contro questa ineluttabile volontà divina che riferisco tutto il mio rancore del momento ma la verità è che quando i miei pensieri ricadono sul tuo ricordo, sento la tua mancanza.
La verità è che non so cosa ho davanti, che ho dimenticato forzatamente molte delle cose che ho dietro e che se penso di aver perso un altro tassello della mia vita fuori dalla mia volontà mi sento come se oramai non sono piu capace di affrontare quello che mi aspetta.
Non ne vale più la pena, conoscere le persone per abbandonarle e dover usare più energie per dimenticarle che per conoscerle, qual'è la direzione in cui la mia attitudine viene portata? quante energie devo utilizzare per ribellarmi a qualcosa a cui non posso in alcun modo reagire? l'unica cosa che sto facendo è frenare una corsa che non posso invertire e in cui per questa ragione arriverò ultimo e disadattato; com'è possibile vivere come la negazione di se stessi?
E non sei tu, non è un altro, siete tutti parte di un ricordo sbiadito posto lì solo a ricordarmi che non posso avere quello che desidero: poter abbracciarvi e parlare di noi, riflettere sulla nostra essenza, conoscere timidamente i limiti in cui possiamo allargare i nostri orizzonti e desiderare di poterli raggiungere.

Non sei l'unica persona che ho perso fin'ora nella mia "breve" permanenza in austria, non so se posso già contarne una decina (non voglio provarci), posso dirti che ognuna di esse l'ho persa in circostanze un po' diverse.
La sensazione è sempre spiacevole ma le sfumature cambiano, nel tuo caso ho il rimorso di aver perso una persona che ha provato ad essere più buona della sua indole, è come se so che avresti voluto poter fare di più ma non ti è stato possibile, quindi mi sento di aver perso una persona benevola.
Ci sono state persone più doppiogiochiste, ce ne sono state altre più ciniche, altre bloccate dalla paura, altre ancora con l'ipocrisia di essere migliori di te (ipocrisia stessa che paradossalmente contrastava la loro assunzione), altre reticenti... e se anche di tutte loro mi manca qualcosa (che è quel qualcosa che me le faceva desiderare vicino), nei tuoi confronti non riesco proprio a voler male.
Anche se mi rispondevi poco e sempre meno, hai provato a non nascondere la consapevolezza di questo e in un certo senso il dispiacere che provavi, è ridicolo però questa cosa mi crea un po' di commozione, le persone a volte si danno troppa importanza e così dimenticano la passione per le piccole cose, quelle che contano solamente perché si ha voglia di farle, perché sono disinteressate.
Mi sento sempre più incapace di riuscire a trovare queste sensazioni, l'intensità oramai sopravviene solo dal dolore della perdita che comunque devo arginare per innato spirito di sopravvivenza (il resto di noi? te lo ricordi? non te lo ricordi! (;_;)
Vorrei continuare a parlarti, nella mia testa sei lì che ascolti con i tuoi occhioni attenti che mi osservano, ma lo so che è tutto irreale, so che non leggerai, so che hai rimosso telegram perché hai sentito una presa di forza negli ultimi miei messaggi quasi come per biasimare la tua assenza, so che forse sono stato la causa di un comportamento che non avresti voluto adottare.
Sono triste, sono dispiaciuto per aver significato alla fine per te una brutta esperienza e tutto quello che posso fare ora è compiangermi rigirandomi nella triste realtà ricoperta di finzione.
Non so quale fine farò continuando di questo passo, penso e spero che il bene che ti ho voluto sia stato in qualche modo reale, reale come realizzabile in qualche modo, in qualche universo parallelo, e per queste ragioni ti auguro di trovare la tua strada, diversa dalla mia visto che questa non è consigliabile a nessuno e di avere persone che ti possano rendere felice nel modo più giusto per voi.
Lascio questo simbolo, questo ricordo di qualcosa che non sono più ma che non per questo ho l'ambizione di disprezzare e mi concedo un'altro pezzo di irrealtà: buona notte amore mio.


21:58, 24 luglio 2019
the mind blowing part about the conversation with you is your way of writing and thinking. i like how you describe things and how you talk about feelings and thoughts. and how you let me be part of you.
i’m really sorry for being lazy with answering. but i’m actually really in love and that’s the point-i know that’s no excuse-i don’t want to be a person who forgets everything while being in love but it happened. i tried to write you back often but i didn’t took mi time because i spent all time with being in love.
and then i always had the feeling to answer everything and there were such a lot of things that i didn’t had the overview to find a way to answer because last time i did was so far away. and i’m sad about my behavior i’m really sorry because how i told - i don’t want to be this way.
i didn’t got everything about your last answer but it felt like a goodbye. so i wish you the best too and it was a pleasure to be a part of your life - also it was just a small and maybe difficult part. you are an awesome personality and i know you will find someone who understand you and love you for the way you are - i think i do it in a way also when i can’t be a bigger part in your life. you will find your way like i will find mine. in love, geri ⭐️


22:26, 24 luglio 2019
It's funny how everything is a paraphrase of the current events that surround me.
It's not really important that you understood the content of the message since you heard the sound that echoed back to here.
I wish you a lot of joy, in the end what I wanted in part has come true and this can only be a gift.

😉




And after, the end.

mercoledì, luglio 24, 2019

Separata-mente

Voglio sprecare un pensiero per te, spezzare la lancia in testa a qualcuno, come si suol dire.
Dove ti porterà tanta ostinazione, il rigetto che stai avendo per il fare comune? Non ci è dato saperlo ma sicuramente più lontano di quanto arriveresti normalmente.
E allora non indugiare, in futuro ti adagierai al ricordo di questi momenti come l'era in cui estendevi le tue braccia nel tentativo di cogliere quanto più possibile di ciò che ritenevi desiderabile, senza compromessi.
Sarò sempre felice all'idea di pensarti così intento a trovare te stesso, a prescindere dalla mia compartecipazione!



domenica, luglio 21, 2019

Mi chiedo quando?



Come si può con tanta miscredenza negare un sentimento? è la sua provenienza ad essere messa in discussione oppure sono le circostanze a renderlo patetico? Quello che lo rende così melodrammatico è la mancanza di compassione, la negligenza nel accordargli il trasporto, il suo disconoscimento, la condanna a lasciarlo morire relegandolo al margine.
Quello che è veramente banale è la mancata presenza di spirito, la paura di riconoscere la semplicità che ci contraddistingue e io non voglio essere tutto questo.
Perché la mia speranza è destinata a spegnersi? perché ogni mia più stramba ambizione deve soccombere in nome del pragmatismo? io non vivo in funzione del cinismo.
Quando avverrà che i sogni si possano avverare dismettendo in noi il bisogno di evadere in fuge autodistruttive? quando cesserà  la necessità di soffrire e di fare della sofferenza una causa vitale?
Perché devo essere messo nella condizione di fare del male a me e agli altri? perchè devo prendere in considerazione l'eventualità del male come diretta conseguenza all'assenza del bene!?
Tutto questo non è giusto, le mie intenzioni non sono malvagie, il disegno è totalmente sbagliato, non chiedo altro che la possibilità di riempire il mio cuore, che sia pure per l'occasione di un ultimo sacrificio, ma non posso più sopportare questo vuoto.

sabato, luglio 20, 2019

Sproloquio logorroico



Una vita passata a cercare di rendere speciali i propri interventi, i propri pensieri, ad eleggere con dedizione i concetti della propria vita e doversi abituare a vedere tutto disperso per la perdita di significato.
È la conseguenza, quello che succede quando tutte le aspettative che ci si è costruiti nel corso degli anni per convincersi ad essere qualcosa di migliore vengono disattese.
E si comincia a vedersi sottrarre quello che si è difficilmente ottenuto, tutti i principi, uno ad uno, e non sottratti con forza ma lentamente e coscientemente in modo che sia chiaro e stampato in modo indelebile, NON PUOI ESSERE CIÒ CHE HAI SEMPRE VOLUTO.

Ho smesso di credere nelle persone.
Ho provato in tutti i modi a definirmi un credente, a credere nell'umanità, ma ora ho provato a ricapitolare in quante persone credo e non credo più in nessuno, soprattutto perché non credo più neanche in me stesso.
Ho sempre pensato che senza fiducia nel prossimo non si ha nessuna possibilità di essere e concedere felicità e adesso mi ritrovo a pensare "se volessi parlare di questa situazione che mi attanaglia, con chi lo farei? CON NESSUNO", in breve, non mi fido più di nessuno.
E cosa mi rimane di fare? parlare con un computer che non mi risponde, che non prova affetto, sostanzialmente rimanere bloccato nella mia stanza, in questi casi è ricorrente il desiderio di morire, perché è tutto così irreale, non può essere di sentirsi condannati così, solamente a soffrire per quello che ci manca e a perdere quello che si aveva.

In questi giorni di compagnia ho sentito la solitudine.
Sentivo che il mio modo spontaneo di essere non era accettato,dicevo la verità non per offendere, dicevo la verità, mi sforzavo di discutere per costruire e alla fine ottenevo indifferenza, non quella gentile di chi capisce di non avere più energie e quindi ti chiede di riparlarne dopo, ma quella aggressiva di chi sente la propria superiorità e ti scarta con sufficienza.
E sentivo quindi la rabbia, la rabbia di chi viene trattato male inspiegabilmente, ridotto senza ragione a nulla di interessante dopo che ha provato ad essere ogni cosa.
E dopotutto desiderare ancora di esplicare non la rabbia verso le persone ma la rabbia verso la condizione stupida in cui ti stavano mettendo, perché è incredibilmente sbagliato, ma non riuscire a comunicarlo comunque per via della prepotenza e superficialità a cui si era soggetti.
Non poter comunicare quando ci si sente soli e privi di attenzione, per paura di offendere gli altri, gli altri che non hanno avuto nessuna paura di offenderti, questo perché le persone non sono disposte a capire i propri errori e quindi bisogna lasciarglieli ignorare per evitare la totale indisposizione e quindi salvare il salvabile, preferire l'indifferenza all'odio.

Sono tornato a casa distrutto e ho pensato che dovevo sistemare almeno due situazioni, la seconda in ordine di importanza, comunicare a P. l'impossibilità (apparente) di essere partecipe alla sua proposta per questa domenica. Volevo dirle che l'impossibilità era dovuta alla formalità che si assume quando si decide che un rapporto non deve essere niente di più di quello che ci si è prefissati, ma l'effetto è più o meno quello di lanciare una pietra in un abisso e aspettarsi qualche risultato. È come dire "ricordati chi ero" in modo non agressivo a qualcuno a cui non interessa, il risultato, se mai verrà letto quello che ho scritto, sarà qualche sbuffata e affermazione del tipo "ma perchè questo continua a parlare?" e sarò liquidato con un "non fa niente" e magari solo qualche convenevole in più. E io che anche in uno stato così negativo provo ad avere tanta cura? che in realtà mostrandoti così tanta dedizione voglio comunicarti la mia buona volontà ad essere disponibile a trovare una soluzione? niente... non ci pensare.
L'altra soluzione, la laurea di F. F. ti voglio bene, sei una persona che in qualche modo riesce a mantenere la sua affabilità, il suo senso del dovere, ma non ce la facevo a tornare a Roma. O meglio ce l'avrei anche potuta fare ma non riuscivo a spiegarmi perché per fare visita a degli amici devo cercarmi un hotel.
È come se vengo a far visita a qualcuno che è amico mio fino a quando non c'è bisogno di concedermi un aiuto, mi faccio centinaia di km per essere presente a qualcosa solo perché lo ritengo bello e poi devo essere trattato come uno sconosciuto. Mi dispiace ma io non mi cerco un albergo ne un ostello, se devo impiegare tanta fatica per ritrovarmi nella situazione di non essere nessuno che un numero, preferisco farlo dove ha senso, cioè dove non c'è realmente nessuno ad aspettarmi, nella solitudine della mia camera.

E come non pensare a S. che quando ha bisogno del mio supporto sia morale che fisico lo trova sempre senza nessuna obiezione ma che poi per capriccio non mi risponde neanche alle chiamate, che mi attacca il telefono in faccia anche dopo che ci siamo detti di doverci sentire a poco? Poi fai finta di niente? non mi richiami neanche dopo giorni e poi ti aspetti che io sia sempre la stessa persona, che sia sempre allo stesso modo disponibile, altrimenti sono io che sono cambiato inspiegabilmente? È INSPIEGABILE PERCHÉ HO SEMPRE CERCATO DI SOPPORTARE QUESTE TUE LEGGEREZZE PER NON OFFENDERTI, ma mi sono rotto i coglioni, potrebbe essere che il mio regalo di matrimonio diventi un vaffanculo, comincia ad aspettartelo.

E V.? V. ho sempre pensato che tu sia uno dei miei più buoni amici, mi hai supportato e sopportato in molte situazioni dove ho fatto degli errori spiacevoli, però sento il distacco sempre di più, ogni giorno che passa. Ti aspettavi anche tu che arrivassi a roma, ma come tutti gli altri non ti sei preoccupato che riuscissi a trovare un posto dove stare, anche io pensavo di riuscirlo a trovare e non ti ho detto niente, ma non ci sono riuscito perché come già detto, non voglio abitare in un posto di sconosciuti solo per poter dire ciao ad una vecchia faccia, per me è paradossale non mi è stato possibile comportarmi diversamente, ho cercato di spiegartelo e hai smesso di rispondermi. Va bene, devo diventare uno sconosciuto anche per te, non so cosa vi aspettiate da me, se fossi onnipotente tutti quanti vivremmo meglio, ma sono umano come tutti gli altri, le mie forze e le mie possibilità vanno esaurendosi e mi lascia esterefatto vedere come scompaiono le persone quando vedono che non ce la fai più.

Ieri ero esausto e sono andato a dormire, dopo 5 ore di sonno disturbato mi sono dovuto svegliare, ho perso dell'altro tempo e poi ho sentito il bisogno di spegnermi di nuovo forzatamente perché troppo provato emotivamente per fare qualsiasi cosa, chiudo la finestra e 10 minuti spesi a pensare a chi potevo comunicare il mio malessere, a nessuno, ed eccomi a scrivere ad un computer.

Penso sempre che basti parlare delle situazioni difficili per esorcizzarle, per smettere di dargli importanza e di preoccuparsene perché sono diventate note e naturali, comprese, perché dandogliela gli si è tolta attenzione (fintanto che una questione chiede la propria attenzione e non gliela si da, il pensiero rimane nella nostra mente) e poi però non ho nessuno con cui parlarne e quindi queste cose rimangono dentro di me e si accumulano e le persone si stupiscono ogni volta se ho montagne di cose da dire e non mi fermo mai.
È tutto accumulato, in realtà dico molto di meno di quello che vorrei perché la mia testa non riesce più a contenere tutto, le cose cominciano a mischiarsi e a diventare incomprensibili e tirate a caso.

C...n ogni volta non so' su di te, sembra che tu apprezzi la connessione diretta con le emozioni ma che dopo un po' hai voglia di distaccarti e siccome ho smesso di credere nelle persone a volte ho il dubbio che tu voglia solo accontentarmi, che tu voglia solo vedere fino a quando riesci a farmi credere di essere presente solo fingendo, di quanto riesci con maestria ad assecondarmi (cosa facile quando dall'altro lato hai qualcuno che come me cerca di non nascondere mai se stesso), mi hai detto ad un certo punto che avevi mal di testa, ok razionalmente devo crederti e hai avuto la presenza di spirito di non tirarti su col naso come ha fatto celine (sì, il suo nome posso dirlo, lei di certo non fa parte di me in nessun modo) durante i miei tentativi di discussione (e non come quelli di celine, lì ho confuso bontà con furbizia).

Mi avete spezzato, travolto, annullato le mie difese e adesso vi prendete gioco di me perché sono rimasto senza di niente nel tentativo di darvi tutto, ridete di me ma siete voi ad essere ridicoli, privi di spirito e a me non rimane che morire nella disgrazia.

Vi ringrazio per la vostra umanità, questa sconosciuta, questa cosa che ci distingue dagli animali, questa capacità di andare controtendenza e di agire in modo giusto anche contro il nostro stesso interesse, capacità che VOI avete perso, ah C...e quanto ti diverti a contraddirmi, a dire splendidamente "chi siamo noi per decidere che una cosa sbagliata oppure giusta?" accusandomi con questo di voler costringere il prossimo a fare quello che dico io (quando questo non è assolutamente vero e credo di essere una persona molto remissiva), ti diverti perché la tua posizione di "presunta superiorità" ti è concessa proprio per la mia disponibilità al dialogo, per la mia prontenza a valutare i miei errori cosa che tu non hai e pretendi con le tue affermazioni di stare snocciolando una verità assoluta. Non ti rendi conto che con il tuo fallace ragionamento ogni persona sulla faccia della terra dovrebbe approfittare ogni volta della preminenza schiacciando tutti gli altri senze nessun ritegno, tanto chi siamo noi per decidere? e quindi che me ne frega a me di aiutarvi? che me ne frega a me delle manifestazioni sull'ecologia tanto muoio prima di vedere gli effetti devastanti del mio comportamento? che me ne frega di non far soffrire gli animali e non trattarli come oggetti tanto non sono io che soffro? che me ne frega di sfruttare la parte povera del mondo visto che sono stati meno fortunati di me? la cosa schifosa è proprio che questo essere giusti alla fine ti mette solo in brutte condizioni, ad essere trattato male perché gli altri con te non perdono l'occasione di essere prepotenti se gli viene lasciata la possibilità di approfittarsi, di come sia vera la frase "morte tua vita mia" e di come sia necessario dimostrare egoismo per essere rispettati non essere calpestati in un reggime di terrore e non di condivisione.

Per quanto potrei andare ancora avanti? non lo so, ma per molto ancora considerando che queste sono solo una piccola parte delle mie considerazioni accadute in una manciata di giorni e che non riesco più a contenere la mia voglia di essere insopportabile causata da una insoddisfazione cronica del comportamento delle persone.
Ma perché devo diventare come voi per sopravvivere, ammesso e concesso che mi sia possibile? già vi immagino a spiegare come sia necessario somigliare a chi si frequenta per poter rimanere nelle sue grazie e non capisco perché in tutto questo debba essere sempre io a cercare di somigliarvi e perché voi non siate in grado di fare un esame di coscienza.

Con il mio disgusto.

giovedì, luglio 18, 2019


Ho cercato disperatamente un impegno per questo fine settimana quando mi hai detto che potevamo vederci per la bici. Adesso non so quanti gradi ci siano fuori ma è veramente troppo freddo per dormire (quando lo dice un ucraino vuol dire che è davvero freddo) e in questo momento in cui cerco di capire come disperdere meno calore corporeo possibile, sono qui che ti penso.
Desidero veramente vederti e cercare di non farlo è veramente stupido come lo è stato dichiararti il mio amore che mi ha tolto di colpo ogni pallida opportunità che io potevo mai sperare di avere nei tuoi confronti. E anche se mi continuo a dire che è una cosa buona per me avere almeno ancora la tua amicizia perché può essermi utile penso che sia impossibile.
Come faccio ad incontrarti sapendo che mentre ti guardo voglio abbracciarti piangendo e invece devo sorriderri e tenerti lontana, far finta di essere felice pur sapendo che occupiamo lo stesso spazio in modo esclusivo e che tutto quello che ci riguarda deve rimanere tale?
Voglio dirti di sì ma non posso, non è solo perché soffrirei troppo, ma perché non posso vivere in tale contraddizione, non posso fare finta di non amarti e agire come se non volessi che ci fosse qualcosa fra di noi, non potrei fare finta di non stare morendo in quel momento.
Sono uscito allo scoperto e ora sto morendo di freddo anche se non lo voglio, anche se voglio sopravvivere ma non è giusto.
Non ho più parole, di nuono.

martedì, luglio 09, 2019

Dichiarazione a poesia

Grazie per avermi salvato dalla pioggia
che adesso, come lacrime, penetra la linfa
sperando che l'influorescenza non si secchi in solitudine.

domenica, luglio 07, 2019

Ogni volta devo essere preso in giro dalle persone, non lo sopporto più.
1) non devo preoccuparmi perché hai bisogno di più spazio... no io non devo preoccuparmi perché non ne vale la pena. Perché se non sono io ad avere l'iniziativa è come se fossimo due sconosciuti e penso che è quello che farò, ti lascerò il tuo spazio così che ne avrai veramente tanto da elargire in giro come meglio credi, fare promesse che non manterrai, illudere le persone con comportamenti ambigui. Sono sicuro che la nostra conoscenza andrà a svanire perché è quello che hai deciso, e sinceramente non ho che da guadagnarne se il rapporto deve essere menzognero, ma mi chiedo come sia possibile non dire semplicemente la verità, che problema abbiate ad ammettere che non si vuole nessun rapporto? Con la scusa che vi dispiace dir di no lasciate le persone appese a soffrire perché non vogliono tradire le vostre presunte aspettative mai rivelate.
Non voglio più essere messo in dubbio dalle persone, da oggi in poi siete tutti malfidati fino a prova contraria.
2) lo so che le persone interpretano la mia bontà come stupidità, ciò non vuol dire che la realtà sia la loro interpretazione. Non ci vuole molto a fare i furbi, basta approfittare della fiducia che gli altri ti danno (e che danno per correttezza). E questo è quanto, non essere stupidi oggi giorno vuol dire essere furbi, non essere onesti e/o intelligenti.
3) voglio andarmene. Non mi piacete più in nessun modo, ma dove andare? le persone sono TUTTE SCHIFOSAMENTE UGUALI. Ogni volta deve esserci qualcosa che invalida la logica più elementare.
Ti comporti bene? eh ma le donne non vogliono i bravi ragazzi
Ti comporti male? eh, allora sei uno stronzo
Ti senti giù perché ti manca una persona! Eh ma sei troppo preso! non va bene!
Te ne fotti: si vede che non ti interessa niente
Sei depresso: dovresti usare delle droghe per avere una vita normale ed essere finalmente apprezzato dagli altri
BAH, questa mancanza di principio è come una droga, prima senti che ti manca qualcosa, poi le cose cominciano a perdere di significato, alla fine cominci pure a dimenticare che cosa ti manca e cronicizzare il disagio, tutto questo perché non esiste un cazzo di corresponsione.
Ti senti come gesù messo in croce se cerchi mantenere qualcosa di corretto, sai che gli altri ti contrasteranno solo perché non possono accettare che qualcuno tenti di mantenere una morale che contrasta con le loro azioni, sai che sarai solo, che dovrai combattere una guerra perché ti rifiuti di imitare semplicemente gli altri senza nessun criterio.
BASTA! SIETE DELLE MERDE, È INUTILE CHE VI PAVONEGGIATE, COSÌ COGLIONI DA CREDERE CHE LODARE VOI STESSI VI DIA QUALCHE VALORE.
Vorrei poter distruggere tutte le persone che si sono comportate male, non voglio più aspettare gentilmente per la prossima malefatta, se mai avrò l'occasione di mettervi le mani addosso, prometto che non me la farò scappare.

mercoledì, luglio 03, 2019

Portato troppo a lungo, ogni vestito tende a stringercisi addosso.

lunedì, luglio 01, 2019

Sognate, ragazzi, sognate.
Perché tutto quello che ci circonda è solo un illusione ma proprio perché è un'illusione possiamo decidere di tramutarla in qualcosa di più bello, non importa se altrettanto effimero.