Nella casa di vetro

giovedì, agosto 29, 2013

Coercizione


E continuo a provare questa solitudine, che trascende la semplice sfera fisica e diventa un concetto intellettuale.
Quello che avverto non è la mancanza di persone ad attorniarmi, è proprio la mia emotività a mancare di una corrispondenza.
Perché, mi chiedo, sia tanto raro trovare persone che sono mosse dalle stesse intenzioni e che provino le stesse sensazioni, eppure è da questo mondo che io mi servo e rimpinguo i miei pensieri, le mie aspettative, i miei desideri, in sostanza il complesso dei miei sogni.
Fintanto che non avrò l'opportunità di trovare le mie conferme, i riscontri che tanto cerco, l'unica strada che potrò battere sarà quella dell'estraneazione, se non ce la farò mi vedrò morire prima.



martedì, agosto 20, 2013

Ulver -vowels-

http://archives.chbooks.com/online_books/eunoia/vowels.html


Ulver -Vowels-      Vocali
loveless vessels    Vascelli senza amore
we vow              noi promettiamo
solo love           amore solitario
we see              vediamo
love solve loss     l'amore risolvere le perdite
else we see         e
vediamo anche
love sow woe        l'amore seminare guai
selves we woo       noi stessi corteggiamo
we lose             perdiamo
losses we levee     ed arginiamo le perdite
we owe              noi dobbiamo
we sell             noi vendiamo
loose vows          le promesse sciolte
so we love          e così che amiamo
less well           meno bene
so low              così in basso
so level            così appiattiti
wolves evolve      
i lupi evolvono

sabato, agosto 17, 2013

Sono alle strette


Come al solito, non so se sono io che attiro/voglio queste situazioni, ma mi ritrovo sempre impelagato in questo diavolo di modo, senza vie di uscita.
Non voglio gravare sulle persone e malgrado questo devo farlo, l'ambiente circostante non mi aiuta, anzi mi provoca disagi notevoli, quando comincio a costruire qualcosa sopra di me, ecco le impalcature vengono tirate giù da eventi imprevisto che sembrano nati solo per quella ragione, e, dio scornato, la sensazione di peso addosso derivata da problemi irrisolvibili, a cui vorrei poter porre rimedio oppure evadere, non pensare eppure non posso.
In bilico è anche il mio carattere, fra cambi di umore repentini, sofferenza e apatia, mostri troppo grossi da essere affrontati e la paura dell'anestesia endemica che si subirebbe ignorandoli.

domenica, agosto 04, 2013

Dialogo fittizio fra Qahte e la sua memoria mentre perde di vividezza

Sono stato un seguace della imperfezione perché con se essa portava un vuoto da colmare, quello spazio in cui era doveroso mettersi all'opera per delineare la forma del proprio volere.
Ed adesso che, per la casualità delle cose, è praticamente tutto perfetto e posso considerare la situazione completa nella sua interezza ho paura di non esserne all'altezza.
Cosa posso chiederti, in quale direzione posso nuotare per allontanarmi sempre più al largo, fino a che scompaiano le sponde e l'unica infinita distesa di acquà stordisca i miei sensi e dilegui la mia coscienza lasciandomi assaporare il gusto dell'eternità?
Non voglio essere trascinato alla deriva ed inerme non reagire al moto delle onde, voglio sbracciare fino a non riconoscere i miei arti e continuare a muoverli sapendo consapevolmente che sparirò.
Esaurire tutta la mia fiamma, bruciare fino all'ultimo frammento, senza aver riposto briciolo alcuno a tornare indietro e cambiare direzione.
Non svegliarmi mai dalla determinazione di quell'atto, non aver l'opportunità di destarsi e scoprire tutto finito.