Nella casa di vetro

domenica, dicembre 30, 2018

Condividere la propria solitudine con se stessi.

Quello a cui pensavo oggi, tendo ad estendere il mio stato emotivo a tutto quello che mi sta attorno anche se questo ne è evidentemente ignaro.
Certo è scoraggiante partire dal presupposto di non poter coinvolgere nessuno nel proprio universo, però è anche vero che agendo come se gli altri sappiano quello che accade potrebbe confonderli e fargli pensare cose ancora diverse dalle proprie motivazioni.
Questo è un post esplorativo. In che modo potrei soddisfare comunque il bisogno di condividere i miei stati d'animo senza farli gravare sulle persone che ho attorno?
Anche se ho sempre pensato che la condivisione sia l'unica speranza di avere una vita piena in qualche modo devo adattarmi anche io.
La prima cosa che mi viene in mente è farmi un amico immaginario, ovviamente non funzionerebbe perché consciamente non riuscirei a cadere in questa illusione.
Mi vien voglia di escludere l'idea di uno psicologo, ci ho già provato e non mi è piaciuto, è un rapporto lavorativo e non c'è un vero interesse reciproco, per questa ragione con me non può funzionare.
Fuggire nell'arte? tutte queste capacità mi mancano ma forse questo potrebbe funzionare, riuscirei a distrarmi abbastanza da spostare il soggetto dei miei pensieri in qualcosa di più raggiungibile.
Questa confusine che mi ottenebra il pensiero, quasi comincio a pensare che sia stata inscenata apposta per confondermi dai veri problemi.
Mah, vabé, aspetterò ancora, neanche questo è un momento favorevole, ho troppe cose che mi disturbano.


sabato, dicembre 29, 2018

L'altra faccia


˙˙˙ǝ bnᴉupᴉ sǝuzɐ sdǝɹɐuzɐ uou ɔᴉ souo sodɹɐʌʌᴉssnʇᴉ

In questo momento disatteso



È la vostra determinazione che vi consente di ignorare i fallimenti e questa negligenza salva la vostra anima dalla dannazione per l'insuccesso. Essere più semplici, forse meno profondi ma più liberi è quello che potrebbe farvi salvare gli altri.


25 Years - Blackmore's Night
25 years since I woke up trembling
25 years since that terrible dream
I could see that the world was crumbling
Nothing is ever as it seems

Tried to run but my feet were frozen
Tried to scream but there was no sound
In my head voices echoing
Girl you should know better
by now

Long ago, Far away...
In the midst of yesterday

And you tried so hard to save me
How do you save someone from themselves
All those years, wasted wishes
Drowning in the wishing well...

25 years since I woke up trembling
25 years since that terrible dream
I could see that the world was crumbling
Nothing is ever as it seems



25 Anni
25 anni sono passati da quando mi sono svegliato tremante
25 anni da quel terribile sogno
Ho potuto vedere il mondo crollare
Niente è mai come sembra

Ho cercato di correre ma i miei piedi erano paralizzati
Ho provato ad urlare ma non v'era nessun suono
Nella mia testa l'eco di voci
Ragazza, dovresti conoscermi meglio
da adesso

Tanto tempo fa, molto lontano...
Nel mezzo di ieri

Hai provato elacremente a salvarmi
Come puoi salvare qualcuno da sé stesso (?)
Tutti questi anni, desideri sprecati
Affogando nel pozzo dei desideri



Novellizazione
Il tempo è definito, la distanza calcolata vuol dire che ci si riferisce ad un preciso accaduto. Non posso dire cosa ma l'importante che posso dire "qualcosa".

Un sogno, cioé qualcosa di diverso dalla realtà, che smaschera le sembianze di quest'ultima, la nostra idea di quello che è, una disillusione.
Queste nuove verità che mi hanno terrorizzato perché diverse da quanto atteso, che hanno distrutto le mie aspettative.

Non potevo intervenire, non potevo discuterne, potevo solo rimembrare ciò che era stato, quello che ora dovresti sapere di me.

Quello che era stato tanto tempo fa, che era ieri e quindi non può essere oggi.

I tuoi tentativi di allontanare un male che scaturisce da me e per sua stessa natura non può esserne separato.
Tutte quelle illusioni tanto care quanto dolci che non voglio abbandonare perché tali ma che non troveranno mai realizzazione e sono quindi la causa della mia rovina.



¿Mi chiedo quali siano rimpianti di Blackmore e se qualcuno si sia mai soffermato abbastanza per comprenderli?

lunedì, dicembre 17, 2018

Spirare compromettendomi


domenica, dicembre 16, 2018

...anche se mi sto prendendo in giro da solo.

Purtroppo il mio è un problema ricorsivo, non posso fare più di quello che faccio perché non sarebbe accetto ma quello che faccio non è abbastanza per evitare di allontanarsi.
Se è vero che ti voglio bene è anche vero che devo essere disposto a perderti se non vuoi rimanere.
Quindi se non sarà il tuo cuore non sarò io a impedirti di andare via.
Speriamo nel tuo cuore allora :)

sabato, dicembre 08, 2018

Il caso



Avrei qualcosa da dire (scrivere) ma non voglio farlo. Ecco il risultato della cattività, della indisposizione, dell'imbruttimento da cui ho cercato di scappare.
Ogni tanto, per qualche attimo, cerco rifugio qui solamente per avere quella breve consolazione di aver almeno tentato di fare chiarezza nei miei pensieri, perché si può essere dannati ma senza conoscerne i motivi la condanna sarà assicurata.

Ho fatto un sogno e questo sogno ha ribadito il mio carattere che tanto amo e odio.
Anche nel sogno continuo a concedere la libertà di opinione, ad essere disponibile, il mio errore che mi rende disadattato ai tempi che corrono.
La speranza che cambi qualcosa rivelandomi qualcuno dal pensiero affine mi inganna, sono pronto a vedere cose dove non ce ne sono, dove è stato evidentemente dimostrato il contrario.

Non so se si può parlare di sogno lucido quando volutamente si mantengono gli occhi chiusi dopo essersi svegliati e ci si rifiuta coscientemente di abbandonare il sogno continuandolo nella propria mente, e lì tentare di applicare le correzioni che si vogliono.
E queste correzioni sono degli adattamenti al clima contemporaneo, degli allenamenti interiori da applicare a casi affini per risultare all'altezza della situazione e non mostrarsi da meno.
E il dubbio si impadronisce della propria vita, non si è più certi di voler fare quello che si vorrebbe perché le conseguenze sono ogni volta disastrose ma interdicendo questa direzione le cose smettono di avere senso perché non si persegue più il significato e si rimane a fare cose senza alcun motivo.

Mi piacerebbe poter incriminare qualcuno di costringermi così a trascinare una carcassa vuota ma questa condizione di malessere è solo mia perché agli altri va palesemente bene.
I rifiuti che ho collezionato sono fermi lì in posa a dimostrare che quello che non andava bene a me per gli altri era congeniale, le spire di un dedalo da cui non posso uscire.
Talvolta ci si prostra in ginocchio cercando di mostrare la volontà di essere migliore, di sperare in qualcosa di più buono, la capacità di poter benevolere l'altro e poi una nuova disfatta e la necessità di dover reagire in qualche modo perché l'emozione forte che si attendeva deve essere soddisfatta in qualche modo, non gioia ma dolore.
Per la volta successiva ci vorrà più tempo, le ginocchia scricchioleranno, non si sarà più tanto convinti della licealità di chi ci fronteggia e che ciò che si dimostra venga percepito per come appare.

Nel sogno ti ascoltavo e leggevo ciò che avevi scritto riguardante quello che mi stavi raccontando e pensavo che forse tu mi volessi ancora bene. Mi avvicinavo a te e vedevo la tua incertezza e desideravo disperdere questa confusione con i gesti. Nel sogno mi potevi capire.
Fuori dal sogno, nel dormiveglia, in semisenzianza invece immaginavo che tu fossi costretta a parlarmi per poter ottenere qualcosa e che io rimanevo zitto perché capissi cosa significasse essere diniegati senza possibilità di replica. Non solo tu non volevi capirmi ma mettendo da parte l'orgoglio neanche io ero in grado di ascoltarti e di condividere i tuoi pensieri.

Lo so già questo mio modo di pensare verrà considerato come una paranoia, un melodramma, una sega mentale ma per me è un incubo.
L'impossibilità di realizzare questa tranquillità, la libertà di espressione, di amare senza condizioni mi rende folle, sapere di dover esistere ma rinchiuso in degli schemi, a costo di sopravvivere come un cane al guinzaglio accumulando errori che verranno inevitabilmente indicati come la causa e non l'effetto di una vita caduta in disgrazia.

Tutto questo perché mi manca del conforto, devo nascondermi in azioni improduttive come scrivere questo messaggio adesso per mantenere l'illusione di avere ancora la facoltà di decidere per me stesso piuttosto che dovermi conformare agli usi comuni.

La mia è una missiva disperata che non riceverà risposta.